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Un anno dopo, ecco l’Inghilterra. Li abbiamo battuti a casa loro, a Wembley, vincendo l’Europeo, abbiamo gioito ma in undici mesi disastrosi abbiamo perso la Nations League, siamo stati estromessi dai Mondiali dalla Macedonia del Nord, quindi abbiamo subito, proprio nello stadio in cui l’11 luglio scorso siamo saliti sul tetto d’Europa, una pesantissima debacle contro l’Argentina nella finalissima. Sembra però passato un secolo, invece sono appena dieci giorni. Ma dal dramma sportivo, ora sembra invece spirare un vento nuovo. Il pareggio contro la Germania con tanti giovani lanciati da Mancini è stato aria fresca per il movimento azzurro, quindi la vittoria con l’Ungheria c’ha ridato il sorriso. Ora tocca ai Tre Leoni, stranamente non a Wembley (impegnato per la boxe) ma a Wolverhampton, ma poco cambia. Siamo sfavoriti un anno dopo, c’è poco da girarci intorno, ma con le nostre armi possiamo provare a superare i nostri (tanti) limiti.
Ma come? Innanzitutto, coi giovani. I nostri avversari sono un mix di volti nuovi e di senatori, noi stiamo provando a compiere lo stesso percorso. Con, in più, un trofeo recente in tasca. Mancini ha capito che affidarsi necessariamente a tutto il blocco dell’Europeo non era più un atto dovuto e la riconoscenza ha lasciato spazio alla voglia di ricostruire un progetto vincente. E allora, ecco Bastoni, Tonali, il baby talento Gnonto, persino Zerbin che non ha mai giocato un minuto in Serie A. Tutti dentro, senza remore, con coraggio. Quello al quale ci aveva abituato il tecnico jesino fino a pochi mesi fa. E poi, c’è da giocarsi la carta della tradizione, visto che contro gli inglesi abbiamo perso soltanto una volta in gare ufficiali. Il sorriso più recente ce lo ricordiamo tutti, ma la storia dice che quando affrontiamo i sudditi di sua maestà sono sempre loro a uscirne con le ossa rotte. Un po’ come capitato contro l’Ungheria, con una sconfitta clamorosa per i ragazzi di Southgate relegati all’ultimo posto nel girone. Al primo ci siamo noi, 4 punti da far diventare 7. La Nations League non sarà il Mondiale, ma è un ottimo punto di (ri)partenza.
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