Hakan Calhanoglu, centrocampista dell’Inter e capitano della Turchia, si è presentato in conferenza stampa in seguito al 3-0 incassato contro il Portogallo nel secondo turno del Girone F: “Non è la fine del mondo, avevamo l’obiettivo fin dall’inizio di passare il girone. Abbiamo ancora questa possibilità . Ieri non abbiamo ottenuto il risultato che volevamo, ma ancora nulla è finito. Abbiamo un’altra partita, ci crediamo. Durante la partita sono successe cose che non volevamo, è capitata un po’ di sfortuna. Cose che succedono nel calcio. L’importante è che la nostra squadra ci creda ancora. Abbiamo parlato dopo la partita. Guardiamo avanti, dobbiamo guardare avanti. Speriamo di superare il girone”, ha detto il numero 10 turco, specificando che c’è ancora l’ultima gara contro la Repubblica Ceca da sfidare per blindare gli ottavi di finale.
Sulle critiche mosse alla Nazionale e alla sua prestazione individuale, il turco ha risposto in maniera secca: “Purtroppo c’è un Hakan che corre, lotta, ma non riesce a ottenere i risultati che vogliamo. Se gioco combatterò, se non gioco sarò qui per la squadra. Le critiche fanno parte del gioco, soprattutto in Turchia. Cerco di fare quello che vuole il mio allenatore. In realtà non si tratta di me, ma della squadra nazionale. Qui lottiamo tutti per la nazionale. Ricevo più critiche, ma non le ascolto. Se lo facessi, non sarei qui”, conclude l’interista.