Partite tutti i giorni e a tutte le ore. Il nuovo format del calcio spezzatino è ormai sdoganato da diversi anni: potenza delle tv che pagano, e anche profumatamente, le istituzioni calcistiche italiane, europee e mondiali. E, in cambio, pretendono di poter trasmettere partite in continuazione. Legittimo, e anche giusto dal punto di vista di chi paga, ma per lo spettacolo in generale stiamo assistendo a qualcosa di atipico: troppe partite annoiano un pubblico già sazio sino alla nausea di match. Da luglio a luglio senza soluzione di continuità. E così via per una nuova stagione che già sta per cominciare.
E questo non vale solamente per i telespettatori, ma anche per i giocatori. Stremati da viaggi e partite in continuazione, a tutte le latitudini dell’Europa e del Mondo, non riescono più a performare al massimo livello. Ed è per questo che stiamo assistendo ad un Euro 2024 sottotono. Per certi versi quasi annoiante. Partite che si trascinano ai tempi supplementari e ai calci di rigore con pochi sussulti. Quasi zero. Squadre e giocatori in riserva da ormai parecchio tempo, logori e con assoluto bisogno di riposo. E se lo spettacolo in campo non è il massimo, questo si ripercuote anche in chi lo guarda.
Pure gli spettatori sono ormai assuefatti dal troppo calcio. Dalle troppe partite. E gli ascolti in Italia, ma non solo, non mentono: la Nazionale di calcio è stata seguita da milioni di persone, per la precisione oltre 13 milioni di media, ma è un dato nettamente al ribasso rispetto agli anni passati. Nel 2021, sempre agli Europei, solo nella fase a gironi si era arrivata ad una media di oltre 14 milioni senza parlare poi delle sfide ad eliminazione diretta. Ad Euro 2016 addirittura 16 milioni di media. Insomma i numeri non mentono e parlano chiaro: il troppo stroppia come dicevano gli antichi.
Dal prossimo anno la situazione peggiorerà. Con i nuovi format delle coppe europee ci saranno ancora più partite. Con la Supercoppa a quattro squadre in Italia ce ne saranno ancora di più. Con il Mondiale per Club, ad oggi confermato, il tassametro cresce inesorabilmente. E nel 2026 il Mondiale, per la prima volta nella storia, sarà a 48 squadre. Comandano i soldi, lo sappiamo e nessuno è così ingenuo dal non capirlo, ma a tutto c’è un limite. E il mondo del calcio, ogni giorno, si sta spingendo sempre più in là. Il risultato? Livello di gioco più basso, disaffezione degli appassionati, ascolti più bassi e noia. In poche parole Euro 2024.