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Tre calci piazzati e due vecchie conoscenze della Serie A, vendetta francese contro l’Italia

Lucas Digne e Adrien Rabiot sono i protagonisti che non ti aspetti nella notte di San Siro. Negli ultimi 90 minuti della fase a girone di Nations League, l’Italia spreca il match ball per il primato contro la Francia, che restituisce il 3-1 dell’andata, agguanta gli azzurri a quota 13 e chiude davanti per la miglior differenza reti. Quanto si può cambiar marcia, in positivo o in negativo, in tre giorni? La risposta arriva direttamente dalle due squadre in campo. Padroni di casa lanciati dopo la bella vittoria contro il Belgio, ospiti reduci dal deludente pareggio interno con Israele. Spalletti, però, cambia un solo giocatore di movimento, mentre Deschamps ne sostituisce sette. Assenti Mbappé e Camavinga, ma in pochi lo avranno notato. Sulla sinistra non c’è Theo Hernandez a correre sulle zolle del suo giardino di casa, eppure Digne è l’uomo partita. In alcuni casi allenare la Francia può apparire come il lavoro più facile del mondo.

L’Italia incassa tre gol su palla inattiva, per due volte sorpresa su calcio d’angolo da Rabiot. Più di qualcosa, evidentemente, non ha funzionato nelle marcature. Così come nell’ultimo terzo di campo, dove Retegui è lasciato da solo a far la lotta tra i giganti Konaté e Saliba, toccando pochissimi palloni. La sostituzione con Kean, arrivata solo dopo l’1-3, è sembrata un po’ tardiva, anche considerando l’ultimo squillo, nel recupero, del centravanti viola. Male anche Locatelli, tra i più beccati dal pubblico di Milano alla sostituzione con Rovella, non basta invece lo spirito di Tonali e un Barella a tutto campo.

Così come nel match del Parco dei Principi di due mesi fa, la squadra di Spalletti si fa colpire a freddo. In questo caso su calcio piazzato, con Rabiot che sovrasta Buongiorno e con Dimarco che non riesce nel tentativo di salvataggio sulla linea. L’Italia fa fatica, capitan Barella (assente Donnarumma per un virus intestinale) prova a suonare la sveglia con un tiro da fuori che Maignan blocca senza troppi problemi, ma a trovare la via della rete è ancora la Francia. Dopo aver pennellato il gol del vantaggio, Digne disegna anche una splendida punizione che colpisce la traversa e poi la schiena dello sfortunato Vicario: il tabellino recita autogol del numero 13, ma gli applausi sono tutti per l’ex Roma. Piccola nota: Maignan, come di consuetudine, ha sistemato con precisione maniacale la ‘contro-barriera’ di Guendouzi dall’altra metà campo. Gli azzurri hanno il merito di non uscire dalla partita, anzi. Dopo due minuti Cambiaso riaccende San Siro capitalizzando sul cross dell’altro quinto Dimarco, l’impatto nella ripresa lascia ben sperare ma al 65′ un deja-vu di Rabiot taglia le gambe alla Nazionale. Triplice cambio ordinato da Spalletti, dentro Rovella, Raspadori e Kean con la speranza di accorciare le distanze e riprendersi il primato nonostante la sconfitta. Il progetto sembra impossibile sino al recupero, quando Maignan si oppone da campione a un lampo di Kean, sull’ultimo corner dentro anche Vicario ma sui duelli aerei è una battaglia persa in partenza. Due passi indietro, quindi, rispetto al percorso che aveva portato gli azzurri a giocarsela con i vice-campioni del mondo, per il ct diversi spunti di riflessione prima dei prossimi appuntamenti.

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