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Nella sosta mondiali più malinconica degli ultimi anni, con lo sguardo del mondo rivolto al Qatar, l’Italia si presenta al test contro l’Albania a Tirana senza gol. L’unico calciatore in doppia cifra, tra i convocati del Ct Mancini, è un insospettabile: Vincenzo Grifo, nove reti in Bundesliga, due in Europa League. Per il resto, sommando tutti gli uomini d’attacco disponibili, si arriva al massimo a quindici gol in totale, otto se consideriamo il solo campionato. Raspadori è a quota cinque, Politano a quattro. Poi Pinamonti (tre), Zaniolo (due) e Gnonto (uno). La nota positiva è il rientrante Federico Chiesa e la sorpresa è il 2006 Simone Pafundi. Ma nel complesso, Mancini chiede quei gol che finora, per un motivo o per un altro, sono mancati. In primis, a Nicolò Zaniolo che torna all’Arena Kombetare di Tirana dove, lo scorso 25 maggio, siglò il gol vittoria della Conference League della sua Roma. Poi luci e ombre in campionato. Il classe 1999 si sacrifica per la squadra, ma sembra avere ancora una scarsa propensione alla decisone giusta negli ultimi venti metri.
Contro l’Albania, potrebbero vedersi due uomini copertina della nuova (e a quanto pare ritrovata) Juventus di Allegri. Prima chiamata per Nicolò Fagioli e Nicolò Miretti, volti nuovi di un reparto di leader con Barella, Verratti e Tonali. Senza dimenticare Samuele Ricci. Su nove partite con lui titolare, il Torino ha perso una sola volta. Mix di giovani e veterani è anche la difesa. Contro l’Albania potrebbe esserci spazio per i giovani, mentre con l’Austria a chi ha l’esperienza giusta per gestire Arnautovic. Bastoni sembra il favorito a Tirana, con lui potrebbe esserci Gatti. Poi occhi puntati su Parisi e Mazzocchi, in lotta per un posto dopo due stagioni da protagonisti nei bassifondi della classifica. Gennaio si avvicina, anche il loro nome potrebbe entrare nel vortice della riparazione. Un po’ come accaduto a Ivan Provedel, promosso alla Lazio dopo due anni vissuti tra la panchina in Serie B (Empoli) e lotta salvezza in A (Spezia). E come potrebbe accadere a Guglielmo Vicario, paratutto tra i pali dell’Empoli. Su di lui c’è la Roma. Un anno e mezzo fa faceva il vice nel Cagliari retrocesso. Un’altra bella favola per la rinascita azzurra al tempo del Qatar.
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