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La prossima amichevole la giocheremo a Mondiali già iniziati, e quella sarà depressione vera. Ma in attesa di pensare alla sfida con l’Austria, l’Italia porta a casa una vittoria importante per il morale e per dare continuità ai risultati di settembre. Lo fa a Tirana, contro una buona Albania targata Edy Reja, con un 1-3 in rimonta nel quale si mette in luce Vincenzo Grifo, un po’ un oggetto misterioso della gestione Mancini, chiamato con continuità ma protagonista quasi mai. Il talento emigrato della Bundesliga, però, dimostra di essere un ottimo calciatore, un mix di qualità e capacità di giocare a livelli europei. Ormai nel pieno della maturità , trova la doppietta con la quale ribaltiamo e chiudiamo un match che era nato storto per effetto del gol di Ismajli, difensore dell’Empoli, con il pareggio firmato da un ex Empoli come Di Lorenzo, sempre più trascinatore con qualsiasi maglia azzurra addosso.
Mancini può sorridere, perché a tratti l’Italia ha giocato un buon calcio, ha insistito col 3-4-3, ha provato a proporre qualcosa di diverso a ormai un anno dalla fine del girone che abbiamo perso con la Svizzera. E come è andata a finire lo sappiamo bene. Da lì, tanti volti nuovi, risultati che pian piano sono diventati di nuovo positivi, con tanto di qualificazione per le finali di Nations League. Oggi Grifo in mostra, e il classe 2006 Pafundi che fa l’esordio ad appena sedici anni. C’è un raggio di sole dietro l’angolo, ma c’è anche tanta tristezza. Doha è lontana da Tirana, non ci andremo e fa male. Fra pochi giorni altre trentadue nazionali giocheranno i Mondiali e noi no. Noi le amichevoli, con Albania e Austria, e per la seconda volta di fila restiamo a guardare, stavolta da campioni d’Europa in carica.
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