Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine, ha commentato la decisione del Comune di non concedere il patrocinio alla partita Italia-Israele: “Decisione sofferta perché ospitare una partita della Nazionale è sempre un motivo d’onore per la città . Tuttavia, per il patrocinio, la nostra scelta poteva essere diversa solo se a oggi fosse stato annunciato un cessate il fuoco. E purtroppo così non è“.
“Concederlo, come se non fosse in corso una guerra per la quale sia Hamas che Israele sono state accusati di crimini di guerra, sarebbe stato mettere la testa sotto la sabbia. La polemica politica che è nata dimostra che la guerra israelo-palestinese è un tema divisivo su cui ci sono contrapposte opinioni e posizioni – ha aggiunto il primo cittadino – Vogliamo tenere Udine a distanza da divisioni e scontri su temi di geopolitica su cui una amministrazione comunale non ha voce in capitolo, salvo sperare che il conflitto cessi al più presto“.
Infine, a chi sostiene che lo sport e la politica debbano rimanere separati, De Toni ha evidenziato: “Ricordo che ad Aprile 2022 la Federbasket e il Coni hanno rifiutato di far disputare a Pesaro la partita di basket Italia e Russia come sostegno all’ Ucraina. Sport e politica non possono essere separati solo quando fa comodo“. Quindi un appello: “Perché invece di sterili polemiche non cogliamo l’occasione per sollecitare il Governo Italiano a chiedere un cessate il fuoco per mettere fine a una tragedia che ha già causato troppi morti?“