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“Cosa chiedo al 2023? Che non porti niente, ma non tolga più niente a nessuno, a proposito di tristezza. Semmai restituisca a Chiesa e Zaniolo, perché sia il loro anno: dopo l’Europeo praticamente non li ho avuti, con loro e il gruppo al completo possiamo ricominciare davvero a fare bene. E magari una cosa il 2023 ce la porti, la Nations League di giugno: dipende da noi, le chance ci sono. E non sarebbe male…”. Così Roberto Mancini traccia bilanci e speranze per l’anno nuovo. Nell’intervista alla Gazzetta dello Sport, il Ct ragiona sul Mondiale in Qatar: “Dove potevamo arrivare? Troppo facile parlare dopo. Mi ero sbilanciato, ma prima, sull’Argentina perché per Messi, il migliore degli ultimi vent’anni, chiudere la carriera senza aver vinto un Mondiale non sarebbe stato neanche giusto. Ma l’Italia, quando c’è, è pericolosa per chiunque: per questo ho sempre detto che puntavamo a vincere, e oggi dico che ce la potevamo giocare. Anche per provare a vincerlo, sì. Spero che ai giocatori abbia fatto male quanto a me vederlo in tv: sapevano anche loro che avrebbero fatto una bella figura. E sanno che sarà necessario prepararsi meglio per i momenti decisivi delle prossime qualificazioni”.
Il ct si augura di riavere Spinazzola al top per marzo e si sofferma su Zaniolo: “Ha qualità per fare la mezzala, l’esterno d’attacco, la mezzapunta e nelle ultime partite ho visto progressi anche nella capacità di giocare con la squadra”. Ma il Mancio aspetta anche Scamacca (“giocando con continuità, la Premier ti dà cose che altri campionati non ti danno”), Raspadori anche se non è titolare nel Napoli (“giocando non sempre ma ad alti livelli, per vincere, gli è cambiata la mentalità”). Positivo l’ultimo stage: “Qualche nome? Cittadini, che ora ha bisogno di giocare in A, Faticanti, Fazzini e Oristanio del Volendam: a giugno era indietro, in sei mesi giocando titolare in Olanda è migliorato tanto. Ma mi hanno fatto una buona impressione tutti, anche quelli della Serie B”. Per quanto riguarda la corsa scudetto, “il Napoli ha buone possibilità: otto punti di vantaggio e un gruppo collaudato che ha anche aggiunto due-tre giocatori forti”. A gennaio la squadra di Spalletti incontra Inter, Juve e Roma: “Diciamo che il Napoli con tre vittorie metterebbe un’ipoteca seria sul campionato. Le inseguitrici sono tutte vicine fra loro e tutte in tempo per riprendere il Napoli. Però devono correre tanto e forte”.
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