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Poco meno di un anno fa l’Italia diventava campione d’Europa a Wembley in una serata meravigliosa per lo sport italiano che soltanto poche settimane dopo avrebbe visto anche le grandi imprese degli azzurri alle Olimpiadi di Tokyo. Nel frattempo, l’Argentina tornava a vincere la Copa America coronando il sogno di Messi che ha spezzato la sua maledizione. Su proposta venuta quasi in modo spontaneo, le due Federazioni hanno fatto sì che potesse essere creata una “Finalissima”, una sorta di Coppa Internazionale old style ma traslitterata per le Nazionali. Peccato però che quella che doveva essere poco più di un’amichevole, ma incastonata in un anno che è quello del Mondiale, per i sudamericani sarà effettivamente tale, mentre per gli azzurri di Mancini di fatto è la partita più importante dell’anno.
I campioni d’Europa, come ben sappiamo, non andranno ai Mondiali. Un disastro inenarrabile quello di Palermo in quel 24 marzo che ha spento tutto l’entusiasmo intorno a un progetto. Che, però, per volontà di Gravina e del ct marchigiano, va avanti. Nell’ottica di un continuo rinnovamento, prendendo il buono fatto nei tre anni prima della clamorosa disfatta. E allora, tornando a giocare nello stadio che a Londra c’ha regalato il più grande successo degli ultimi quindici anni, l’Italia prova a ritrovare il sorriso, i gol, il gioco, lo fa con un po’ di sperimentalismo ma andando a caccia di una vittoria che può dare un nuovo slancio in vista della Nations League e poi delle qualificazioni ai prossimi Europei.
Contro Lautaro e tante altre conoscenze del calcio italiano, l’Italia vuole far bella figura, vincere e dimostrare che si può rinascere ancora una volta dalle proprie ceneri. Lo fa con gli uomini che nel bene e nel male hanno caratterizzato gli ultimi anni: mancherà Verratti infortunato, in avanti ci sarà Belotti, Chiesa sarà ovviamente out, ma per il resto vedremo i protagonisti della finale dell’11 luglio. Si chiude definitivamente e si apre un percorso: abbiamo esultato, ci siamo depressi, ora vincere Italia-Argentina per tornare a portare avanti il progetto di rinascita.
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