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Finalmente è grande Italia. Gli azzurri dominano in casa della Polonia e condannano alla retrocessione in Nations League i loro avversari, in una gara a senso unico per lunghissimi tratti. Lo 0-1 finale, siglato da Biraghi nel recupero, non restituisce un’idea chiara su quella che è stata una partita giocata bene dagli Azzurri. Di seguito tutti i voti del match.
Polonia (4-3-3)
Szczesny 7
Graziato due volte dalla traversa, il portiere juventino si rende poi protagonista in almeno tre occasioni nel primo tempo. Impotente sul gol di Biraghi.
Bereszynski 6
Ordinato in difesa, la sua fisicità lo aiuta a fare bene in questo senso. Di contro, non fa molto palla al piede.
Glik 6.5
Mette in mostra tutta la sua esperienza in un match difficile, in cui sbaglia molto poco. Attento.
Bednarek 5
Spesso è in ritardo nelle chiusure in area, si perde pure Lasagna nell’occasione che porta al gol.
Reca 5.5
Dal suo lato sfondare non è un’impresa così complicata per l’avversario di turno (88’ Jedrzejczyk s.v.).
Szymanski 6
Mette in mostra un buon piede in qualche occasione e poco più. D’altronde, in un primo tempo in cui tutta la sua squadra ha sofferto così tanto, era difficile fare di più (46’ Grosicki, 6.5 è protagonista di due azioni importanti, porta sicuramente un po’ di soluzioni ad un attacco fino a quel momento sterile).
Goralski 5.5
Il suo schermo fra le linee ogni tanto si rompe, in impostazione finisce oscurato dalla pressione costante degli avversari.
Linetty 5.5
Discorso simile a Szymanski, ma con qualcosa in meno a livello di qualità (46’ Blaszczykowski, 6 non particolarmente in palla. Tocca pochi palloni ed in percentuale ne sbaglia parecchi).
Zielinski 5
Annullato dall’ex compagno Jorginho, trova qualche spazio in più nella ripresa ma gestisce malissimo le rare possibilità che gli capitano.
Lewandowski 5.5
Soffre un po’ la gara prevalentemente difensiva dei suoi compagni. Nell’unica occasione creata in contropiede, il protagonista è lui, con un bellissimo passaggio.
Milik 5
Fare a sportellate con Bonucci e Chiellini non è semplice, ma lui non fa nulla per migliorarsi la vita. L’unica palla che gli capita in area finisce alle stelle.
All. Brzeczek 5.5
Coglie la sofferenza dei suoi e migliora la situazione nel secondo tempo con il passaggio al 4-4-2. In generale, però, così non può andare bene: all’Italia sono state concesse troppe chances.
Italia (4-3-3)
Donnarumma 6
Spettatore non pagante per lunghi frangenti, rischia il patatrac nell’unica occasione in cui è chiamato fuori dai pali ma tutto sommato non per colpa sua.
Florenzi 6.5
Mette tanta sostanza e palla al piede sbaglia davvero poco.
Bonucci 6
Ordinaria amministrazione per lui, in una gara non difficilissima sotto l’aspetto difensivo.
Chiellini 6.5
Sostanzialmente fare a spallate con l’avversario è il suo hobby preferito. Lewandowski o Milik per lui non fa la differenza, tappa la maggioranza dei buchi senza troppi affanni.
Biraghi 6.5
Un po’ in affanno in qualche occasione, in avanti è un riferimento per l’ampiezza ma troppo spesso pecca nell’esecuzione del gesto tecnico. Si riscatta alla grande con la zampata vincente nel recupero.
Barella 6.5
Corsa, qualità , personalità . Fa bene con ordine e precisione, mostrando anche una certa maturità .
Jorginho 6.5
Il legno superiore e le mani di Szczesny gli negano la gioia personale, ma aldilà di qualche piccolo errore fa bene, soprattutto nel lavoro in fase difensiva.
Verratti 6
Predilige il gioco corto rispetto a quello lungo ma finisce per lasciare un segno non particolarmente rilevante.
Chiesa 6.5
I suoi spunti sono una costante delle migliori occasioni azzurre. Con un po’ di costanza in più può essere determinante a qualsiasi livello.
Bernardeschi 6.5
Si muove su tutto il fronte d’attacco, ma gli manca il colpo giusto negli ultimi venti metri. Non ha la cattiveria di un attaccante in area, ma questo lo si poteva immaginare e bisognerà lavorarci, per rendere il tridente leggero una soluzione più produttiva (80’ Lasagna 6.5 decisivo con la torsione che fa da assist a Biraghi)
Insigne 6.5
Sfortunato sul cross di Chiesa su cui colpisce il legno, anche lui comunque si propone bene nello stretto e nelle rifiniture.
All. Mancini 7
Sfrutta i punti deboli degli avversari, ma senza abbandonare quell’idea di una squadra corta, aggressiva e di qualità di cui si parla da tanto tempo (e che inizia a diventare una realtà ). Decisivo, inoltre, l’ingresso di Lasagna. La strada è quella giusta.