Come non detto: la FIFA conferma che ai Mondiali femminili in Australia e Nuova Zelanda non si potrà indossare la fascia arcobaleno a sostegno dei diritti LGBTQ+, o la famigerata fascia “OneLove” che tante polemiche scatenò ai Mondiali in Qatar. Però le giocatrici potranno scegliere tra otto opzioni alternative di fascia con messaggio sociale, tutte debitamente approvate dalla FIFA stessa. I temi autorizzati sono stati scelti dopo aver consultato le 32 squadre, i giocatori e le agenzie delle Nazioni Unite. I messaggi sono: “Uniti per l’inclusione”, “Uniti per i popoli indigeni”, “Uniti per l’uguaglianza di genere”, “Uniti per la pace”, “Uniti per l’istruzione per tutti”, “Uniti per la fame zero”, “Uniti per la fine della violenza contro le donne” e “Il calcio è gioia, pace, amore, speranza e passione”.
“Il calcio unisce il mondo e i nostri eventi globali, come la Coppa del Mondo femminile FIFA, hanno un potere unico di riunire le persone e fornire gioia, eccitazione e passione – ha dichiarato il presidente della FIFA Gianni Infantino in una nota –. Ma il calcio fa anche di più: può puntare i riflettori su cause molto importanti nella nostra società. Dopo alcuni colloqui molto aperti con le parti interessate, comprese le associazioni affiliate e i giocatori, abbiamo deciso di evidenziare una serie di cause sociali – dall’inclusione all’uguaglianza di genere, dalla pace alla fine della fame, dall’istruzione alla lotta alla violenza domestica – per le 64 partite a la Coppa del Mondo femminile FIFA”.