Disavventura per la Nazionale di calcio della Nigeria, che domani dovrebbe affrontare in trasferta la Libia nella sfida valida per le qualificazioni alla Coppa d’Africa 2025. Una trasferta, quella che vede coinvolti anche gli “italiani” Lookman, Okoye e Dele-Bashiru, iniziata male, con un volo dirottato e 14 ore passate bloccati in aeroporto. Una situazione documentata dai giocatori, con il capitano Troost-Ekong che ha fatto sapere: “In queste condizioni non abbiamo intenzione di giocare”. “Quando abbiamo iniziato la discesa, ci hanno dirottato su un altro aeroporto: è stata una decisione delle autorità locali”, ha fatto sapere l’ex Udinese.
Il volo, infatti, è atterrato ad Al Abraq, a oltre 200 km di distanza da Benina. Secondo le autorità locali, il blocco in aeroporto (“senza acqua e senza un posto per dormire”, hanno denunciato i giocatori nigeriani sui propri social) sarebbe dovuto a problemi con i passaporti di alcuni giocatori, oltre al concomitante arrivo delle Nazionali del Sud Sudan (che gioca le partite casalinghe in Libia) e Ghana). Da ricordare, inoltre, che una situazione sostanzialmente uguale si è verificata a parti inverse la scorsa settimana, prima di Nigeria-Libia risolta da un gol proprio del laziale Dele-Bashiru. Anche in quel caso, i giocatori e la federazione libica avevano accusato gli avversari di “cattivo trattamento”. Secondo i media nigeriani, la federazione si starebbe organizzando per riportare la Nazionale in patria senza giocare la partita.
Indiscrezioni che poi sono diventate ufficiali: la Federcalcio nigeriana (Nff) ha infatti dichiarato che riporterà la squadra nazionale in patria dopo il presunto “trattamento disumano” subito in Libia prima di una partita di qualificazione alla Coppa d’Africa del 2025. “I giocatori hanno deciso di non giocare la partita (in programma domani a Bengasi, ndr) e i dirigenti stanno operando per far tornare la squadra a casa”, ha affermato il direttore delle comunicazioni della Nff, Ademola Olajire.