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“Ho preso il pallone e ho sentito un crampo al piede. Non potevo girarmi. Ho iniziato a piangere”. L’attaccante del Paris Saint Germain e della Nazionale brasiliana Neymar racconta il momento più duro della sua carriera. Semifinale Mondiale 2014, sugli sviiluppi di un contrasto con Zuniga, si rompe una vertebra. Lo stop alla fine è di 4-6 settimane ma il Mondiale sfuma: “Il dottore è venuto a trovarmi e mi ha detto: ‘Ho una notizia per te. Uno buono e uno cattivo. La cattiva notizia è che sei fuori dai Mondiali. La buona notizia è che sei stato a due centimetri di distanza dal non camminare mai più’. Era il mio primo grave infortunio e ho pensato ‘Sarò di nuovo quello che ero?'”, ha raccontato. “Non era reale. ‘Mio Dio, cosa sta succedendo?’, mi sono chiesto. Sarà un incubo. Quando la gara è finita, non riuscivo a smettere di piangere“, ha concluso il suo racconto all’interno del suo documentario ‘Il caos perfetto’.
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