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“Non esiste un girone facile nel calcio. E se la vediamo dal punto di vista degli avversari aver beccato l’Italia come quarta fascia non è facile da accettare. Abbiamo la nostra storia ed essendo campioni in carica abbiamo l’obbligo di andare lì e fare l’Italia”. Parola di Luciano Spalletti, tecnico della Nazionale italiana, intervenuto a TG Poste a proposito del prossimo Europeo che vedrà gli azzurri campioni in carica. L’affetto della gente per la squadra c’è e si sente grazie “ad un senso di appartenenza e al saper riconoscere che la maglia della Nazionale è differente. Per quello che abbiamo visto la partecipazione degli sportivi alle nostre partite è stata totale”, aggiunge.
Sui singoli, Spalletti si sofferma su Zaniolo. Nicolò “è un calciatore fortissimo, ha molte delle qualità che servono per diventare un calciatore top. C’è da insegnargli ad autodisciplinarsi, aiutandolo nella professione che fa. Non è che siccome io ho queste caratteristiche vivo di rendita, bisogna migliorarle e svilupparle al meglio”. Secondo il Ct il calcio italiano è “ad un buonissimo livello. Stiamo tentando di adeguarci alla globalizzazione, dobbiamo saperla usare bene non ponendoci limiti e adeguandoci. I giovani calciatori non devono mettersi in panchina aspettando che capiti qualcosa, devono andare all’estero a farsi le ossa come fanno molti ragazzi”, conclude.
E inevitabile è un passaggio su Napoli, dove ha vinto lo Scudetto: “Mi ha lasciato tantissime cose, sono affezionato perché l’ho usata per vincere questo scudetto. La loro passione, la loro partecipazione emotiva hanno rimesso a posto cose che succede di sbagliare durante un percorso lungo. E avere una città dall’amore così sfrenato rende più facile sistemare quello che non va come vorresti. Ed è venuto fuori un lavoro eccezionale di tutte le componenti che ci ha permesso di fare un percorso bellissimo in cui tutti sono stati importanti allo stesso modo”.
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