Al Museo del Calcio di Coverciano questa mattina è in corso l’evento di presentazione della Mostra “Sfumature di Azzurro”, organizzata e curata dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Presenti il ct Luciano Spalletti e il presidente Figc Gravina. Quest’ultimo ha parlato così ai media: “Il colore azzurro è dominante, unisce, la nostra maglia è emblema di identità e appartenenza. Ogni volta che una delle nostre Nazionali scende in campo, si rinnova una sorta di rito collettivo, una danza di emozioni che unisce milioni di cuori. Lo abbiamo verificato soprattutto quando si va all’estero, dove l’orgoglio della tradizione rivive e molti italiani vogliono toccare con mano le loro origini. L’idea di un dipartimento della diplomazia sportiva è di una modernità incredibile, perché esalta l’aspetto della socialità, della capacità del calcio di creare relazioni e abbattere barriere. Quando i calciatori indossano la maglia della Nazionale, non lo fanno per loro stessi ma per tutto quello che rappresenta. La maglia è memoria e futuro”.
Si è soffermato sulla Nazionale, invece il ct: “I Mondiali del 2026? Dobbiamo essere all’altezza della missione che ci è stata donata. La maglia della Nazionale è una cosa speciale, quando vado all’estero ho il ricordo di tutte le persone che ci aspettano, che ci seguono, che rimangono per ore aspettando che il pullman lasci lo stadio per regalarci un applauso. Questo affetto è una cosa molto importante, che mi aiuta a lavorare nella maniera migliore”. Poi su Bove: “Non ho sentito Edoardo, era un po’ troppo pressante andare tutti nello stesso momento, preferisco fare qualcosa di diverso. Non voglio pensare al suo futuro incerto, è una persona eccezionale sotto tutti i punti di vista. Come tanti altri giovani, era nel mirino della Nazionale maggiore, per cui spero completi questo suo percorso e si rivederlo allenarsi”.
“Le scelte fatte sono giuste e rimarranno quelle. Sono convinto dei giocatori che ho riunito negli ultimi raduni, ci hanno fatto vedere cose importanti. Ritorno di Zaccagni? È stato importante durante l’Europeo, anche per quello che ha fatto vedere in allenamento. Ora ha una possibilità maggiore perché è spesso dentro al campo e in un sistema di gioco è fondamentale andare a prendere quei giocatori che fanno quel ruolo lì nei club. Retegui è diventato un giocatore completo in area di rigore, deve migliorare quando va in giro per il campo”, ha aggiunto il ct della Nazionale.