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Nazionale, Malagò: “Retegui? Si cucina con quel che si ha. Mancini sa cosa fare”

Mateo Retegui Nazionale
Mateo Retegui - Foto LiveMedia/Federico Proietti/DPPI

 “Nella vita tutto è sempre un cantiere, poi bisogna vedere se devi cambiare un infisso oppure devi rifare tutta la facciata o l’intero palazzo. In genere se una squadra va bene cambi poco e niente, se va meno bene bisogna incidere un po’ di più. Mancini sa cosa si deve fare”. E’ il pensiero del presidente del Coni, Giovanni Malagò, sulla Nazionale sconfitta ieri dall’Inghilterra nel primo match di qualificazione a Euro2024. A Napoli per la consegna del Premio Bearzot a Luciano Spalletti, Malagò si è detto dispiaciuto “per il risultato”.

“Retegui? Se ne è parlato molto prima della partita, è un segnale oggettivo: se voi andate a guardare il minutaggio dei centravanti italiani di un certo livello andate a scoprire che fuori da Immobile, che adesso è infortunato, tutto si riduce a molto, molto poco. E allora diventa molto più complicato lavorare e fare una squadra su uno che non gioca neanche nel proprio club. Poi Raspadori anche è infortunato, bisogna cucinare il piatto con quello che si ha – spiega Malagò -. E’ comprensibile, lo fanno anche le altre nazionali. Quello che è brutto di questa storia è che noi abbiamo dovuto fare di necessità virtù, anche in poco tempo perché poi penso che Retegui, che ha fatto anche un bellissimo gol, ha avuto molto poco tempo per ambientarsi e per conoscere i giocatori”. “Diciamo che questa è la realtà del nostro calcio, mi sembra che la Federazione abbia affrontato l’argomento energicamente con il ministro Abodi perché qui è un problema di leggi, di norme” sostiene il presidente del Coni che auspica misure più incisive “a tutela degli italiani”.

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