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Nazionale, Cabrini: “Servono i giocatori. Parole Fabbricini? Mancanza di rispetto per Di Biagio”

Giovanni Malagò, Roberto Fabbricini e Alessandro Costacurta
Giovanni Malagò, Roberto Fabbricini e Alessandro Costacurta - Foto Sportface

La Nazionale italiana di calcio sta vivendo uno dei momenti più bassi della storia. Dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 c’è la necessità di ripartire da zero e di creare un nuovo ciclo, la prima amichevole del nuovo corso non è andata bene vista la sconfitta maturata contro l‘Argentina a Manchester per 2-0. Questo il pensiero di uno dei campioni del Mondo 1982 Antonio Cabrini: “Non e’ facile superare il momento delicato del calcio italiano. Nessuno ha la bacchetta magica. Mi scappa da ridere quando sento che la prestazione della Nazionale dipende dal Ct, chi dice così capisce poco di calcio”. 

“Un allenatore della Nazionale puo’ avere il 15-20% di responsabilità sull’andamento della squadra, il resto dipende dai giocatori – ha dichiarato Cabrini ai microfoni di Radio Sportiva – Il problema è atavico, il calcio italiano se lo trascina da parecchio tempo e il campanello d’allarme è arrivato con la mancata partecipazione al prossimo Mondiale”.

Cabrini commenta così le parole del commissario straordinario della Federcalcio Roberto Fabbricini che aveva dichiarato di cercare il meglio per il ruolo del prossimo commissario tecnico: “Puoi anche essere il migliore ma sei non hai giocatori di esperienza internazionale e che giochino nei loro club cosa può fare un grande allenatore? Le parole del commissario sulla ricerca del futuro ct mi sono sembrate una mancanza di rispetto nei confronti di un allenatore (Di Biagio ndr) che sa già di essere un traghettatore, non erano parole al posto giusto nel momento giusto”.

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