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“Senza invadenza e nel rispetto dei ruoli, non mi ha fatto piacere leggere quelle cose sulle agenzie“. Lo ha detto il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi in un’intervista concessa al Corriere dello Sport, a proposito delle dimissioni di Roberto Mancini e delle recenti dichiarazioni dell’ormai ex commissario tecnico azzurro. “Avrei cercato di dare il mio contributo per evitare non solo il fatto, ma anche il modo e i tempi – ha aggiunto Abodi -. Ora abbiamo due appuntamenti molto importanti tra tre settimane e un commissario tecnico da mettere, magari già da oggi, alla guida degli Azzurri. Con i comunicati di solito non si risolvono i problemi e in questa fase avverto solo la necessità di aprire un altro capitolo”. Sul problema stadi e la candidatura con la Turchia per l’Europeo 2032: “Dobbiamo avere l’orizzonte della dignità , non dell’appuntamento. Ma il 2032 è oggettivamente la scadenza migliore per noi: abbiamo 9 anni di tempo. Per resta il fatto che dobbiamo trovare un senso logico nell’affrontare il problema. Oggi succede che una parte dello Stato dica ‘per riqualificare gli stadi non ci sono soldi pubblici’, poi un privato cerca di farlo più o meno da solo e sempre lo Stato dica ‘non si può fare’ o rende l’iter amministrativo estenuante. Così l’investitore non capisce, perde fiducia e, poi, si arrende. E ci perdiamo tutti”.
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