Un’autentica odissea di tre giorni per assistere allo 0-0 di una nazionale di cui sei tifoso ma che non è neppure la tua: è quella vissuta dal 44enne inglese Mark Corbett, unico sostenitore al seguito dell’Estonia nella trasferta di sabato sera in Azerbaigian valevole per il gruppo C1 di Nations League. Corbett vive a Tallinn ed è un fan della nazionale baltica: era attratto dall’idea di visitare un Paese nuovo tra Caucaso e Mar Caspio ma non poteva immaginare a cosa sarebbe andato incontro. Il tifoso era partito da Tallin per Roma e da lì ha preso un volo per Baku, dando per scontato che la partita si sarebbe disputata come di consueto nello Stadio olimpico della capitale, o al più nel vicino Tofiq Bahramov Republican Stadium. Quattro settimane prima aveva prenotato l’alloggio e avrebbe dovuto soggiornare sempre a Baku, invece si è ritrovato a dover raggiungere un paese di montagna di 12mila anime nel nord del Paese, a cinque ore di aiuto dalla capitale, perché la partita si giocava al City Stadium di Gabala.
Corbetti però non si è perso d’animo: da membro dell’associazione dei tifosi della nazionale estone, Jalgpallihaigla, ha contattato la Federcalcio baltica spiegando il suo problema e gli è stato regalato un biglietto. Restava però il problema del viaggio fino a Gabala perché in Azerbaigian erano giorni di festa nazionale e non c’erano treni e neppure collegamenti in bus. È arrivato però in soccorso un uomo del luogo, che si è offerto di aiutarlo procurandogli un passaggio su un minibus insieme a suo zio e a un gruppo di agricoltori di Gabala. “È stato un viaggio interessante – ha raccontato il tifoso inglese alla Bbc -. Le strade si alternavano tra moderne autostrade a tratti pieni di buche. Senza parlare degli inesistenti servizi igienici lungo la strada, buche nel terreno con una puzza insopportabile. Quelli del posto mi hanno detto che ero matto a viaggiare fino a lì“. Tutto questo per essere uno degli appena 1.600 spettatori in una gelida notte, ad assistere a una partita terminata senza reti.