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Se qualcuno si aspettava sorprese, deve essere rimasto deluso. Perché la serata di Nations League ha fornito i verdetti più scontati che i pronostici potessero offrire: Spagna e Germania vincono e convincono senza particolari problemi. A farne le spese la Svizzera e l’Ucraina. Nel primo caso la selezione di Luis Enrique cambia volto ma non principio. E il pressing super offensivo delle Furie Rosse dopo pochi minuti tiene fede al nome inducendo al 14′ Xhaka all’errore che spalanca la via del gol a Oyarzabal che decide un match mai veramente in discussione nonostante il vantaggio di misura.
Tutto facile anche per la Germania che al 20′ passa in vantaggio grazie ad un’azione costruita interamente da due difensori: Antonio Rudiger – rimasto scottato dalla mancata partenza dal Chelsea sul mercato – si inventa un grande assist per Ginter che sigla l’1-0. La reazione ucraina non c’è. In compenso, c’è l’errore clamoroso della retroguardia che permette agli uomini di Loew di chiudere la partita: al 49′ sugli sviluppi di un cross dalla destra, il portiere Buschchan si fa scivolare la palla dalle mani e permette a Goretzka di testa di firmare il 2-0. Partita finita? Neanche per sogno. C’è spazio per la gioia dell’atalantino Malinovskyi che firma il 2-1 su calcio di rigore conquistato da Yaremchuk per fallo di Sule. Stavolta, però, il risultato non cambia davvero più.
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