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Sedotto dalle offerte dell’Arabia Saudita, ma con le idee apparentemente chiare sul suo futuro al Real Madrid (“Non mi piace ripetermi”), Luka Modric è atteso da una settimana cruciale, a due partite dal sogno di vincere il primo trofeo con la sua Croazia. La Nazionale di Dalic sfida i Paesi Bassi stasera, mercoledì 14 giugno, nella prima semifinale di UEFA Nations League. In palio c’è la finale contro la vincente di Spagna e Italia, ma più in generale, c’è la possibilità di chiudere un cerchio. Seconda e terza agli ultimi due Mondiali, la Croazia vuole salutare la generazione d’oro senza troppi rimpianti. Di occasioni sfumate ne sta collezionando in questi ultimi anni, ma la Nations può essere l’ultima spiaggia. Un’occasione che la Croazia si è costruita in un percorso in salita, iniziato con la sconfitta casalinga per 3-0 contro l’Austria. Poi la reazione: sei punti contro la Danimarca, la vittoria in Francia e a Vienna, fino a strappare la prima qualificazione alle finals. E i dubbi per Dalic sono pochi. A protezione di Livakovic (accostato a Villarreal e Tottenham), spazio a Juranović, Vida, Šutalo e Sosa. In attacco Pasalic, Perisic e uno tra Kramaric e Ivanusec, autore di 12 gol in stagione con la Dinamo Zagabria. Poi Kovačić, Brozovic e Modric, che cerca un trofeo prima di lasciare la nazionale.
Il pallone d’oro 2018 teme l’Olanda in versione casalinga: “Giochiamo contro una squadra giovane e talentuosa che negli ultimi anni sta tornando a fare grandi risultati. Sarà difficile. Giocano in casa, ma ci saranno tanti nostri tifosi e questo sarà uno stimolo in più. Nel mio parere, la partita è 50-50. Veniamo qui pieni di entusiasmo, volontà, energia, abbiamo lavorato molto bene, ci sentiamo bene e spero di poterlo dimostrare in campo”. La corsa dei Paesi Bassi verso il primo titolo maggiore da EURO ’88 procede con un Ct (quasi) nuovo. Ronald Koeman ha preso nuovamente le redini della nazionale e il suo nuovo corso riparte da Xavi Simons, reduce da una stagione da 22 gol con la maglia del Psv. È lui che si candida a leader tecnico di una nazionale senza star. E il futuro passa dalla sfida contro una nazionale che invece la sua star la sta per salutare.
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