“Ho perso un mio amico, giocava a calcio con me da piccolo, mi ha chiamato mia sorella per dirmelo”. Questa la confessione di Roberto Mancini, il coronavirus ha portato via anche un amico del commissario tecnico. “Le immagini dei militari che portavano via le bare da Bergamo sono state come un pugno in faccia, impressionante – ha proseguito il ct in un’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport” – Nessuno era pronto a questo inferno. Pensare che la gente muore perché mancano i letti in rianimazione è assurdo, è inaccettabile“. Questa estate non si giocherà l’Europeo che è stato rinviato dalla Uefa al prossimo anno, dall’11 giugno all’11 luglio 2021: “Tutta questa gente avrebbe meritato l’Europeo per ripartire – ha aggiunto Mancini – Ma tra un anno, io mi aspetto un Europeo di altissimo livello, di grandissima qualità. Proveremo a vincere un grande torneo. E aspetto il momento dell’inno. Sarà un’emozione splendida, fortissima”.