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Maldini: “La vittoria sulla Francia ha fatto bene all’ambiente”

Paolo Maldini
Paolo Maldini, Milan - Foto LiveMedia/Lisa Guglielmi

Gli ultimi risultati della Nazionale dicono che a volte serve pazienza, a volte equilibrio, certo è che i due Mondiali non giocati e le due non qualificazioni credo che siano stati impattanti anche sull’idea del valore del nostro calcio. Ho sentito giustamente dire da qualcuno che la Nazionale sarà comunque sempre protagonista e credo che la partita con la Francia abbia fatto molto bene all’ambiente“. Queste le parole dell’ex difensore ed ex dirigente del Milan, Paolo Maldini, che questa sera riceverà il premio Nereo Rocco nel corso di una cerimonia al Centro tecnico di Coverciano organizzata dal club calcistico fiorentino della Settignanese. La leggenda rossonera ha poi aggiunto: “La Serie A mi piace senza dubbio, è un campionato forse non molto considerato ma a livello tattico, tecnico e di conoscenza è nei top tre. La griglia di partenza per la vittoria dello scudetto è sempre la solita, l’Inter è la squadra più attrezzata e poi ci sono stati tanti cambiamenti nelle varie avversarie che magari necessiteranno di un po’ di tempo per rimettere insieme la squadra. Il Milan l’anno scorso è arrivato secondo quindi è un’altra candidata allo scudetto, la Juventus senza dubbio e il Napoli, la Roma secondo me ha fatto un ottimo mercato“.

Maldini ha proseguito: “La Fiorentina? Anche lì c’è stato un cambio di allenatore, tanti giocatori che sono cambiati, ci vuole tempo. A volte c’è l’impazienza di voler avere i risultati ma un lavoro fatto per bene necessità di tempo. Adli? È un giocatore che ha trovato poco spazio, la passata stagione un po’ di più rispetto a quando io sono stato nell’ultimo anno al Milan. Credo che possa dare tanto, è un giocatore con grandi geometrie, ed un ragazzo di alto livello“. Alla domanda se si annoia ad essere lontano dal calcio, Maldini ha risposto: “No, perché alla fine la mia carriera è stata lunga ed impegnativa, anche quella da dirigente, e questi periodi di riposo credo che siano anche salutari“. Chiusura sul figlio Daniel: “Io lo conosco bene ed ho avuto sempre pochi dubbi. Naturalmente ci sono giocatori che sono precoci, altri sono tardivi, lui magari è di questa seconda categoria, ma senza dubbio ha una qualità che non è comune, nel calciare e nel vedere il gioco, e fisicamente è cresciuto. È il momento di far vedere quello che vale, e credo lo stia facendo“.

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