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“Se ho un brutto carattere? Magari qualcuno dice così ma a me non risulta. E poi l’unica autorizzata a dirlo è mia moglie Tamara e lei dice che è buono, altrimenti non avrebbe resistito tutti questi anni al mio fianco”. Lo ha detto Luciano Spalletti, ospite di Bruno Vespa a “Cinque minuti”, in onda su Rai1 dopo il Tg1 delle 20. Il 2023 è stato l’anno più importante della sua carriera con lo Scudetto e l’incarico da Ct. “Napoli mi manca tantissimo – confessa – Avevo instaurato un grandissimo rapporto con la squadra, si era creato questo calcio relazionale e ora un po’ mi manca. La cittadinanza onoraria? È stato bellissimo, quando ho saputo che l’ultimo sportivo a riceverla era stato Maradona ho un po’ vacillato e sono anche arrossito. Quello scudetto me lo sento bene addosso, nel calcio si brucia tutto molto velocemente ma mi hanno fatto sentire come nessuna persona può meritare di sentirsi”.
Spalletti ha legato anche una parte importante della sua carriera alla Roma. Nella Capitale ha vinto tre trofei, con un rapporto di alti e bassi con Francesco Totti, fino alla rottura con lo storico 10 nella stagione del suo addio al calcio: “Io devo essere onesto, leale, nel mio lavoro cerco sempre di difendere il club e i risultati della squadra – racconta a poche settimane dalla pace con l’ex capitano giallorosso – Non avrei fatto il record di punti nella storia della Roma se non mi fossi comportato bene con Francesco quell’anno, anche perché c’era anche uno spogliatoio di cui lui era il capitano. Sono stato poi felice che sia arrivato questo abbraccio, è stata una cosa bellissima, ora lo risentirò spesso”. Ma nel futuro di Spalletti c’è soprattutto Euro2024 alla guida dell’Italia campione in carica. “Siamo i detentori, sappiamo che avremo qualche difficoltà con alcune squadre ma non ci tireremo indietro dal fare l’Italia. Se siamo bravi? Io me lo dico tutte le mattine allo specchio…”.
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