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L’Italia vince e lo fa bene, la ricerca del bomber non è più un’ossessione

Bella vittoria per l’Italia di Mancini, che si impone per 3-0 su una Grecia inconsistente e arrendevole. Dopo un avvio un po’ pigro, gli Azzurri hanno iniziato a far girare con più velocità la palla, e una grande giocata di Belotti ha aperto la porta per il tap in di Barella. Il primo gol è servito per dare verve alla squadra, che ha trovato in pochi minuti la seconda e la terza marcatura.

GRECIA-ITALIA 0-3, PAGELLE E TABELLINO

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Nonostante l’assenza di un faro lì davanti, la squadra di Mancini sta riuscendo a trovare un’idea di gioco alternativa, che va a premiare gli inserimenti dei centrocampisti e, nel caso del 3-0, dei difensori. I vari Immobile, Belotti, Kean e Quagliarella faticano ad imporsi come titolari, nonostante in campionato abbiano dimostrato un buon feeling con il gol. Le motivazioni, probabilmente, sono da ricercare nel gioco imposto dal ct ex Inter, che si è soffermato in particolar modo sul palleggio orizzontale con Jorginho e Verratti, andando a penalizzare i bomber azzurri abituati a giocare in profondità nei rispettivi club. Le prestazioni degli attaccanti azzurri, comunque, sono sempre state molto positive, con Belotti e Immobile nei panni degli assist-man nelle ultime due uscite nelle qualificazioni europee.

Storicamente, il ruolo di prima punta dell’Italia è sempre stato uno dei più difficili, con l’ultimo buon interprete nei panni di Graziano Pellè, che nell’era Conte era riuscito a trovare un’ottima media-gol. La filosofia di Mancini, nonostante tutto, sta portando buoni risultati, e dopo la vittoria di oggi, si parlerà sicuramente di meno del  “caso prima punta”.

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