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Prima del gruppo 3, imbattuta dopo tre giornate in un girone di ferro ma soprattutto protagonista di un’evoluzione sul piano del gioco nonostante le tante assenze. Dalla Germania alla Germania. Nel mezzo la vittoria sull’Ungheria e il pareggio tra i rimpianti per le occasioni mancate con l’Inghilterra. Ora spazio al quarto impegno del girone di Nations League, il secondo contro i tedeschi dopo il pari di Bologna con le reti di Lorenzo Pellegrini e Kimmich. C’è voglia di continuare a fare bene in una partita che non sarà mai come le altre. L’ultima vittoria azzurra risale all’Europeo 2012 quando la doppietta di Balotelli portò la Nazionale di Prandelli in finale. L’obiettivo ora è regalarsi un’estate da primi in classifica, col morale giusto per ricaricare le batterie. Di fronte c’è una Germania che sotto la guida di Flick non ha ancora mai vinto uno scontro diretto. Il Ct però si dice “ottimista” perché “in squadra ci sono tanti nuovi giocatori e stiamo lavorando bene per far crescere la squadra”. Spazio quindi al solito mix di esperienza e gioventù: Hofmann, Süle, Rüdiger, Raum in difesa; Kimmich, Goretzka in mediana; Gnabry, Müller, Musiala pronti ad agire alle spalle di Havertz.
Tanti gli assenti per Mancini e scelte quasi obbligate. Gli ultimi a tornare a casa sono stati Florenzi e Pobega mentre Tonali, squalificato, è rimasto in gruppo a Coverciano per far numero in allenamento e aiutare il Ct nelle esercitazioni tattiche. Nomi nuovi e non nell’11 probabile. Spazio a Spinazzola mentre Calabria, Gatti, Bastoni completeranno una linea a quattro inedita. Barella, Cristante, Locatelli i favoriti a centrocampo, mentre Pellegrini può riposare. Davanti spazio a Politano, Raspadori e Pessina. All’appello dei debuttanti però mancano tre nomi ed è probabile che a gara in corso ci sia spazio per loro: il baby Scalvini oltre a Luiz Felipe e Caprari. Il primo è stato tra le poche note liete di questa stagione dell’Atalanta: un jolly capace di giocare sia da centrale di difesa che da centrocampista (e poco importa il compito assegnato). Caprari è stata invece la grande sorpresa di un Verona che ha dovuto rimpiazzare Zaccagni: 12 gol e 7 assist per l’attaccante scuola Roma, alla miglior stagione in carriera. Dei tre, chi viene da una stagione non esaltante è Luiz Felipe, il cui futuro sarà lontano da Lazio e Italia. La sua storia è l’ennesima storia di una Nazionale che ha bisogno di ritrovarsi. Mancini ci punta, ora sta a lui.
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