
Jamal Musiala - Foto ddp / IPA Revierfoto
Un gol incredibile, mai visto, sfuggito persino alla regia televisiva. La rete del 2-0 della Germania contro l’Italia al Westfalenstadion è un caso più unico che raro e il fatto che sia avvenuta in un quarto di finale di Nations League contribuirà a consegnarlo alla storia. Questi i fatti: dopo una super parata, Donnarumma si è recato dall’arbitro Marciniak per protestare su una punizione non concessa per un contatto tra Kimmich e Udogie. Lo stesso hanno fatto i compagni di squadra, lasciando Musiala libero in area piccola di battere a rete dopo il calcio d’angolo lampo dello stesso Kimmich. L’Italia non ha protestato e si è accorta subito dell’ingenuità. Ma cosa dice il regolamento sulla battuta dei corner?
Non serve il fischio dell’arbitro. La rete è regolare, perché il regolamento nulla dice sull’ok del direttore di gara. Insomma, per battere il calcio d’angolo non serve il via libera. L’Italia si è fermata perché a rigor di logica la Germania avrebbe dovuto aspettare l’arrivo dei suoi saltatori dalla difesa, ma i tedeschi hanno beffato gli azzurri d’astuzia. Il fischio dell’arbitro può essere necessario nel caso in cui un avversario non si trovi ad almeno 9,15 m dall’arco d’angolo. O nel caso in cui, precedentemente, l’arbitro abbia fermato il gioco per altri motivi. Il regolamento prevede solamente che il pallone debba “essere posto nell’area d’angolo più vicina al punto in cui il pallone ha oltrepassato la linea di porta. Il pallone deve essere fermo e viene calciato da un calciatore della squadra attaccante. Il pallone è in gioco quando è calciato e si muove chiaramente; non è necessario che esca dall’area d’angolo. La bandierina d’angolo non deve essere rimossa”. Insomma, tutto regolare quanto si è visto al Westfalenstadion.
IL PRECEDENTE SPALLETTI NEL 2008
Luciano Spalletti viene punito da una sua specialità. L’allenatore toscano nella sua carriera ha proposto alcuni schemi innovativi su calcio d’angolo, come quello nel marzo 2008, quando al 47′ di Roma-Milan i giallorossi provarono a sorprendere Kaka e compagni: Pizarro finse di sistemare la palla, toccandola leggermente e facendo cenno al guardialinee di aver messo la sfera in gioco. Poi si allontanò, lasciando il posto a Taddei che invece di crossare iniziò a puntare la porta cogliendo di sorpresa i difensori milanisti. Regolare, ma l’arbitro fermò tutto causando la reazione di Spalletti che vide lo schema nel match tra Recreativo e Real Madrid e decise di portarlo in Italia. Il primo esperimento fallì, ma nel 2011 il tecnico di Certaldo decise di riproporlo con lo Zenit. E stavolta funzionò con il gol del vantaggio dei russi contro lo Young Boys.
Non solo. Nella stessa stagione la Roma segnò un gol rocambolesco simile a quello che ha portato al 2-0 della Germania. Al 13′ del match col Palermo, un raccattapalle sistemò rapidamente il pallone sulla bandierina, Taddei crossò subito e portò alla rete di Mancini, che sorprese l’immobile difesa rosanero. Polemiche? Parecchie, ma tutto regolare. Merito anche del raccattapalle, un giovanissimo Gianluca Caprari.