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Le immagini della mascotte della Coppa d’Africa scortata dai militari durante una passerella pubblica a Bamenda, in Camerun, hanno già fatto il giro del mondo e sono il simbolo di una edizione che nella storia ci è finita già da un pezzo. Bamenda è uno dei siti più importanti dell’Ambazonia, stato non riconosciuto nella parte anglofona del paese, segnata dai conflitti civili tra le regioni separatiste e il governo centrale. Dal 2017 si contano circa 3.500 morti e 700mila profughi. Dal 2018 il Camerun è impegnato nell’organizzazione del torneo ma l’opposizione dei leader separatisti rappresenta un ostacolo alla sicurezza, senza dimenticare le incursioni jihadiste al confine con la Nigeria. Anche per questo motivo nel 2019 l’organizzazione fu spostata dal Camerun all’Egitto. Una ferita nell’orgoglio per il paese che ottenne però rassicurazioni dalla Caf per le edizioni successive. Ma il 2020 e il 2021, gli anni dell’impatto del Covid, furono anche gli anni del rinvio, fino al 2022. Alla fine si farà , la Caf va avanti. Il Camerun rompe la maledizione e ospiterà il torneo continentale a fronte della diffusione della variante omicron e dei conflitti civili che continuano a fare paura.
Sarà il primo, grande compito istituzionale di Samuel Eto’o, di recente eletto alla presidenza della Federcalcio del Camerun. Nel 2018 l’ex Inter era tra i sostenitori della candidatura di Seidou Mbombo Njoya, prima di annunciare la “delusione” per promesse non mantenute. “Quest’estate l’Europeo è stato disputato regolarmente in più città e in piena pandemia con stadi pieni. Non capisco perché in Camerun non si possa giocare, forse ci stanno dicendo la solita cosa: ovvero che noi africani non valiamo niente e che dobbiamo sempre sopportare tutto“, tuona Eto’o che difende a spada tratta un’edizione che accentrerà le attenzioni degli appassionati. Si svuotano i campionati, riflettori puntati su un palcoscenico che nell’ultima edizione ha sorriso all’Algeria. Salah, Mahrez, Koulibaly e Manè le grandi stelle rispettivamente di Egitto, Algeria, e Senegal. Ma occhio alla Nigeria di Ndidi, oltre che alla Costa d’Avorio di Kessie, Pepe e Haller.
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Grandi nomi per una Coppa d’Africa da seguire fino alla fine. Due i nuovi mega stadi del paese: il Complesso polisportivo di Japoma a Douala, nella località di Japoma oltre allo stadio Paul Biya di Yaoundé, entrambi inaugurati tra il 2017 e il 2019 e destinati ad ospitare circa 50.000 spettatori. Si giocherà anche a Limbè, località vicina al sud ovest anglofono. Anche per questo motivo Eto’o aveva girato un video che lo ritraeva nella città senza guardie del corpo, per raccontare un altro Camerun, sicuro e organizzato, in grado di organizzare una manifestazione di queste dimensioni. Uno sponsor per un paese che vuole reagire ed essere più forte di Covid e guerra civile. E intanto si lavora anche per il futuro: Youssoufa Moukoko, classe 2004, stellina del Borussia Dortmund, camerunese ma con cittadinanza tedesca e fin qui impiegato nelle selezioni giovanili della Germania. Eto’o lo vuole tra i Leoni indomabili, e quale miglior sponsor di una Coppa d’Africa all’insegna del successo organizzativo prima che sportivo.
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