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Italia, Spalletti: “Nazionale deve essere al primo posto per importanza, in attacco ho tante scelte”

Luciano Spalletti Nazionale
Luciano Spalletti - Foto LiveMedia/Lisa Guglielmi

“Complicazioni e problemi ci sono e fanno parte del gioco, come viverci dentro dipende da me. Per quelle che ho incontrato e visto, il mio dipendere è sempre positivo e felice, è uno stile di vita che mi sono ritagliato per stare bene nella tuta che indosso giornalmente”. Queste le parole del ct della Nazionale, Luciano Spalletti, dal ritiro di Coverciano degli azzurri, che stanno preparando le sfide con Malta e Inghilterra. “Sarri ha detto che è contento quando non vengono convocati i suoi giocatori in Nazionale? Lo stimo moltissimo perché ha amore per questo sport e dal suo punto di vista ha detto una cosa corrett. Lo pensavo anche io quando ero in un club, il commento è che vogliamo rimandarglieli indietro migliorati e non peggiorati. E la maglia della Nazionale deve stare a cuore a tutti, anche a lui. L’Italia deve essere al primo posto per importanza”.

Spalletti ha commentato la mancata convocazione di Immobile: “Ci è giunta una comunicazione da parte del medico della Lazio che aveva un problema di natura fisica e che non sapeva se avrebbe recuperato. Siamo andati più in profondità, ho telefonato direttamente a Martusciello e Sarri, ci siamo parlati, ho parlato col calciatore, ed abbiamo tutti insieme contribuito alla conclusione che era meglio per il calciatore lasciarlo a riposo perché anche lui sentiva questa necessità. Penso che tutti abbiamo fatto la cosa giusta”. 

Infine sul parco attaccanti dell’Italia: “Il calcio moderno ci ha fatto vedere che conta la forza fisica e che è un bel punto di partenza. Per questo se devo pensare a un centravanti, penso a quelli che già ho qui: Scamacca e Kean. Raspadori è un centravanti con altre caratteristiche, ha grande tecnica e gli manca solo un po’ l’altezza. Siamo lunghi per quanto riguarda gli attaccanti”.

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