E’ iniziata la corsa ad Euro 2024 per la Nazionale di Luciano Spalletti. Quest’oggi il via al raduno di Coverciano, col commissario tecnico che è apparso nella sala stampa del ritiro azzurro per una conferenza di presentazione dei prossimi impegni dell’Italia: “Oggi faremo una foto con lo slogan con la scritta: “L’azzurro ci unisce – Sempre’. Riguarda tutti i convocati e venti bambini e bambine con tutte le maglie delle 20 squadre di Serie A, è un ringraziamento ai club con cui subito mi sono trovato molto bene. L’Italia è di tutti, l’azzurro è di tutti. Ci unisce in un unico sentimento, sempre, è una passione, è una maglia unica quella azzurra”.
“Quando siamo in Nazionale si fanno ragionamenti differenti, siamo sempre convinti di poter star bene perché possiamo andare a pescare in tanti elementi, in tanti calciatori. Se ci facciamo subito il problema di ciò che ci manca si comincia male, abbiamo a disposizione tutto ciò che ci vuole per fare bene. Fagioli innanzitutto è una scelta tecnica, poi per il resto sono due storie un po’ differenti rispetto a Rossi. Fagioli ha quella qualità, quell’estro… Gli manca la scocca, lo scontro fisico, ma l’ho convocato per avere a disposizione più cose che ti facciano gestire la partita, il tentativo di trovare più cose per avere la palla noi. Poi il campo valuterà se abbiamo fatto la scelta giusta o quella sbagliata, il ragazzo nell’ultima intervista rilasciata ha detto delle bellissime cose. Ho parlato con lui il giorno della finale di Coppa Italia a Roma, ho avuto fortuna che ci fosse la Juventus così da poterci parlare e mi ha fatto un’ottima impressione. Penso che meriti anche un po’ di comprensione, non ha scommesso sulle sue cose ma perché in preda a un momento di difficoltà e non ce la faceva a difendersi da questa tentazione. E’ stata puramente una scelta tecnica. Zaniolo è un giocatore che a me sembra forte, ma quello che vedo in Zaniolo spero di ritrovarlo in altri calciatori”, continua il Ct parlando delle varie scelte sui convocati e sugli assenti.
Dopodiché Spalletti affida nuovamente la fascia da capitano al portiere della Nazionale, Gianluigi Donnarumma: “I criteri saranno di continuare a guardare quello che ci necessita tenendo di conto di tante cose, abbiamo voluto portare 2-3 calciatori in più proprio per avere la possibilità di sostituire la sorpresa. Non è detto che siccome è andato fuori Acerbi, un giocatore con esperienza e che fa parte di un blocco squadra che può darci qualcosa, va fuori per forza un centrocampista o un attaccante. Di difensori siamo in diversi, possono uscire da qualsiasi reparto. Sarà una scelta difficilissima e dolorosissima per come sono fatto io, ma fa parte del ruolo. Per me lasciare la gente fuori mi uccide, mi dà un fastidio enorme. Io ormai ho un’età che mi porta ad emozionarmi. Il Capitano rimane Donnarumma, poi valutiamo giorno dopo giorno, si possono modificare delle cose ma per ora resta Donnarumma”.
Sul modulo e sugli interpreti in campo invece parla di libertà di espressione ma anche di organizzazione: “Noi prima di tutto vorremmo fare qualcosa di non rigido, abbastanza libero. Dare questa possibilità di libertà di espressione al talento dei giocatori e al contempo avere una squadra organizzata. Più imprevedibilità c’è, più sorpresa diventa per i nostri avversari. Vorremmo saper fare un po’ tutte le cose, perché poi qui a Coverciano ci insegnano che i sistemi di gioco non sono più così rigidi, non lo sono mai stati. Giocheremo contro squadre che giocano 4-2-3-1 o 4-3-3, non si piò regalare un uomo a centrocampo: tenteremo di difendere a quattro, di costruire a tre. Si vede che le squadre ora più forti sanno avere questa relazione, questa imprevedibilità nell’andare a prendere le zone in campo. Siamo tutti un po’ costruttori e tutti un po’ difensori”.
Infine toglie ogni dubbio sulle corsie laterali, che vedono la presenza di Orsolini, Chiesa e Folorunsho tra i tanti: “Folorunsho è già in quella zona di campo a destra. Frattesi è uno che ci arriva lì, ma anche lui ha finalizzazione e gol. Folorunsho ha anche la botta da fuori, la scocca, lui è più trequartista, un giocatore per questi mezzi spazi, mentre Frattesi è più centrocampista. Orsolini? In questi giocatori non siamo stati molto fortunati su questi esterni alti, ci sono stati diversi infortuni, in qualche caso è mancato l’apporto. Chiesa sa giocare da tutte le parti, è quello che ha la vampata e la botta della fucilata nella notte, quando non sai da dove è arrivata. Può giocare anche a destra, può stare dentro anche se lui preferisce stare più esterno. Per quanto mi riguarda Chiesa va isolato, non gli va portato troppo traffico intorno perché è negli spazi dell’uno contro uno che lui ha davvero la qualità cattiva con le sue vampate”.