E’ un’Italia inevitabilmente scossa dal caso scommesse, ma che non può permettersi di perdere la concentrazione quella che è attesa dall’impegno sulla carta più agevole nel girone di qualificazione a Euro 2024 (che si è messo discretamente bene con la vittoria sull’Ucraina, ma ancora tutto da delineare) contro Malta al San Nicola di Bari. La Digos a Coverciano è una ferita, l’addio dal quartier generale azzurro di Tonali e Zaniolo per la questione scommesse fa male e rischia di diventare un peso ingombrante nella mente del gruppo, che però non può assolutamente prescindere dai tre punti contro la formazione guidata da un tecnico italiano, Michele Marcolini, senza individualità e decisamente debole, ma con grande temperamento e con poche goleade subite.
Bisognerà innanzitutto far pace con se stessi, poi provare a scardinare quello che sarà un muro difensivo annunciato. Con calma, ed è quella che predica Spalletti, con la consapevolezza di essere i campioni in carica a livello continentale e di non poter far figuracce, senza pensare già al prossimo impegno con l’Inghilterra di martedì a Wembley, perché i tre punti più importanti in realtà sono proprio quelli contro Malta. Le ultime ore per la nostra Nazionale e per il calcio italiano sono tra le più difficili degli ultimi anni, ma è nelle difficoltà che gli azzurri, lo hanno dimostrato in passato, sanno esaltarsi. A questo giro, basterebbe soltanto conquistare un successo che ci farebbe respirare in classifica, darebbe continuità e tranquillità e consentirebbe – si usa il condizionale, ma davvero nessuno si aspetta un passo falso contro chi occupa la posizione numero XXX del ranking Fifa – di tenere il destino nelle nostre mani in chiave secondo posto.
E’ il terzo impegno per Spalletti e arriverà dopo la sfida di Praga tra Ucraina e Macedonia del Nord, una sorta di spareggio per capire chi contenderà all’Italia il secondo posto. A marzo, c’era ancora Mancini, per battere Malta servirono due gol nel primo tempo con Retegui e Pessina, entrambi out dai convocati, il primo per infortunio e il secondo per scelta tecnica, poi quel secondo tempo fu orribile e bisognerà evitare di ripetere quei quarantacinque minuti, provando a mettere in mostra un buon calcio e tanti gol se possibile. Lo faremo con Kean lì davanti, Berardi sull’out di destra, e con Chiesa che lascia il ritiro e Zaccagni che rimane ma non potrà giocare a Bari vedremo Raspadori dirottato a sinistra. In mezzo al campo, potrebbe trovare spazio il rientrante Bonaventura, con Frattesi inamovibile e probabilmente Cristante favorito su Locatelli in cabina di regia. La coppia di centrali Mancini-Acerbi per, sulle corsie Di Lorenzo e Dimarco, e in porta Donnarumma. Questo l’undici che probabilmente sceglierà il ct, orientato poi a qualche variazione sul tema in vista di Wembley.