E’ un’Italia che non brilla quella vista contro la forte Olanda nella cornice simbolica di Bergamo. Ed è qui dove tutto è cominciato, nella speranza di non rivedere le scene strazianti dell’inizio pandemia di marzo, che la Nazionale sembra aver fatto un passo indietro dal punto di vista della gestione delle partite. Gli azzurri collezionano il terzo pareggio in quattro partite nel girone di Nations League che adesso si complica e vede gli azzurri relegati al secondo posto alle spalle della Polonia che ha sotterrato la Bosnia. Per le Final Four, che è uno degli obiettivi in vista anche dell’Europeo, serviranno due vittorie per la matematica, ma di certo battere i polacchi pena non avere il destino nelle proprie mani.
Contro la squadra di De Boer, che quando vede l’Italia può fare gli scongiuri (al di là della pessima avventura alla guida dell’Inter, per lui due errori contro gli azzurri su rigore nella storica semifinale degli Europei 2000), a distanza della vittoria in casa loro ad Amsterdam la squadra di Mancini ha fatto almeno un passo indietro. A cominciare dal risultato, che stavolta non ci premia del tutto, per continuare con la gestione di una gara che si era aperta con il gol di Lorenzo Pellegrini – splendido l’assist di Barella – e che però ha visto la Nazionale patire tanto la fisicità degli oranje, capaci di pareggiare a stretto giro di posta grazie a Van de Beek. Tanti i calci d’angoli concessi ai nostri avversari, ma va detto che la nostra selezione non va mai realmente in difficoltà e Donnarumma è chiamato a un solo grande intervento.
Il vero problema – ormai atavico – degli azzurri è piuttosto legato alla fase offensiva, e in particolare alle connection che mancano tra i tanti centrocampisti di qualità e il terminale offensivo. Già con Belotti c’erano state alcune difficoltà in Polonia, anche stasera Immobile fa fatica come spesso capitato con la maglia della Nazionale addosso. Quando il colore dell’azzurro si scurisce un po’ anche il capocannoniere della scorsa Serie A si trasforma e purtroppo è un’involuzione, a testimoniarlo il clamoroso errore a tu per tu col portiere avversario che ci nega di fatto la possibilità di vincere. Per Ciro, però, ci saranno tante altre occasioni di dimostrare tutto il suo valore e per estensione anche dagli azzurri ci attendiamo di più: a novembre due partite da non mancare, con l’obiettivo Final Four da centrare.