Nazionali

Italia, Okoli e Brescianini: “Felici di essere qui, un sogno che si avvera”

Caleb Okoli
Caleb Okoli, Under 21 - Foto LiveMedia/Valentina Giannettoni

Pochi mesi fa compagni di squadra al Frosinone, ora alla prima chiamata in Nazionale. Caleb Okoli e Marco Brescianini sono intervenuti quest’oggi in conferenza stampa da Coverciano, raccontando le emozioni di questa loro ‘prima volta’. “A dire il vero – ammette Brescianini – non mi aspettavo di trovarci qui pochi mesi dopo l’ultima partita assieme. Sono felicissimo, è un sogno che si avvera, cercherò di onorare la maglia e mettercela tutta. Io e Caleb vogliamo dimostrare di che pasta siamo fatti”. “Speravo in questa chiamata – le parole di Okoli – sia per me sia per Marco. E adesso eccoci qui insieme”.

Entrambi nel corso dell’estate hanno anche cambiato squadra. Okoli si è trasferito in Premier League, al Leicester: “È un campionato che mi permetterà di fare molta esperienza in ambito internazionale, giocare in Premier era il mio sogno. Qualche chiamata dai club italiani l’ho ricevuta, ma sono molto contento della mia scelta”.  Achi gli chiede come mai i giovani si perdono spesso nel passaggio dalle Under alla prima squadra risponde: “Non sono d’accordo, in Under 21 ho avuto compagni come Fagioli, Ricci, Bellanova e Udogie che adesso sono qui con me. Stanno uscendo sempre più giovani calciatori italiani. È vero, all’estero vediamo ragazzi di 17/18 anni giocare ogni giorno, ma anche noi stiamo andando nella direzione giusta”.

“Penso che il mister abbia valutato la mia corsa, la mia duttilità e la mia serietà – ha analizzato Brescianini -. Il mio ruolo preferito è la mezzala destra, ma lo scorso anno ho ricoperto tutte le posizioni del centrocampo se serve farò qualsiasi ruolo. Per emergere in questo calcio servono forza, velocità, atletismo e il tutto senza dimenticare la tecnica e la testa che giocano un ruolo fondamentale. Bisogna essere equilibrati con le emozioni. Essendo un calcio così veloce bisogna pensare prima, vedere la giocata prima. Il giocatore deve essere valutato da tutti questi aspetti”.

“Gattuso è stato il primo allenatore a credere in me, è stato fondamentale. Mi ha fatto capire cosa volesse dire approcciare nel mondo dei grandi. Ho fatto una scalata abbastanza graduale, questo da un lato mi ha aiutato, ma dall’altro lato in termini di esperienze in grandi palcoscenici mi manca qualcosa. Il Frosinone è stato un trampolino di lancio e sono felice di essere arrivato in un club come l’Atalanta. Ma ora sono completamente focalizzato sulla Nazionale”, ha aggiunto Brescianini.

SportFace