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Italia-Svezia, Stadio San Siro. Una partita storica, dentro la ‘Scala del Calcio’ nel tentativo di compiere la rimonta evitando la clamorosa esclusione dal Mondiale di Russia 2018. La Nazionale Italiana del commissario tecnico Giampiero Ventura si gioca la qualificazione alla massima competizione internazionale nella gara di ritorno del playoff con lo svantaggio di dover rimontare il risultato di 1-0 subito all’andata in Svezia. Per gli azzurri sarà importante non subire gol tanto che, in caso di vittoria per una rete a zero, la partita si prolungherebbe all’extra-time tra supplementari ed eventuali calci di rigore. Se invece la Svezia dovesse violare la porta difesa da Gianluigi Buffon, l’Italia dovrà rispondere vincendo con qualsiasi risultato purché s’instauri un vantaggio di due o più reti di scarto.
L’incubo esclusione dal Mondiale 2018 è reale e con il passare delle ore incute sempre più timore fra tutti italiani. Una situazione quasi “paranormale” per la storia e per il fascino della Nazionale Italiana di calcio che, in caso di mancata qualificazione, catalogherebbe l’intero percorso post Antonio Conte come un vero e proprio fallimento. Quello con la Svezia sarà un appuntamento da non fallire per evitare la clamorosa esclusione tanto che, nella storia dell’Italia, gli azzurri non hanno partecipato ai Mondiali in sole due occasioni.
1930, LA POLEMICA DELL’URUGUAY – Il campionato mondiale del 1930 è stata la prima edizione nella storia calcistica ed ebbe luogo in Uruguay. Al Mondiale parteciparono 13 selezioni tra cui sette dal Sud America, due dal Nord America e quattro dal continente europeo. Belgio, Jugoslavia, Francia e Romania per l’Europa con tanti rifiuti da parte di altre nazioni tra cui figura anche il “no” dell’Italia. Gli azzurri, freschi vincitori della Coppa Internazionale, non parteciparono evitando qualsiasi motivazione ufficiale. La stampa sudamericana, in piena polemica con il rifiuto da parte dell’Italia, scrisse che i motivi dell’assenza erano ben chiari in quanto, a quei tempi, si parlava di “saccheggio” di alcune società italiane ai danni del calcio sudamericano sottraendo alcuni talenti naturalizzandoli e convocandoli con gli azzurri. Proprio per evitare queste polemiche, secondo la spiegazione della stampa sudamericana, l’Italia avrebbe evitato di presenziare al primo Mondiale della storia tirandosi fuori da possibili ripercussioni.
1958, ELIMINATI DALL’IRLANDA DEL NORD – Se l’assenza nel 1930 può esser catalogata come una mera decisione della Federazione, il risultato sportivo in ottica 1958 viene considerato l’unico vero fallimento a livello di qualificazione. Con i Mondiali programmati in estate in Svezia, gli azzurri vennero inseriti nel gruppo 8 a tre squadre con Irlanda del Nord e Portogallo. Due avversari da battere con quattro partite, andata e ritorno, a disposizione per un girone all’apparenza semplice per Boniperti e compagni. Un buon avvio con l’1-0 rifilato all’Irlanda del Nord a Roma il 25 aprile 1957 salvo poi crollare, per 3-0, nella trasferta a Lisbona contro il Portogallo il 26 maggio 1957. A Milano, tre giorni prima di Natale, gli azzurri si regalarono la “rivincita” contro i portoghesi vincendo per 3-0 in casa rimandando il discorso qualificazione all’ultima decisiva trasferta contro l’Irlanda del Nord. A Belfast, il 15 gennaio 1958, l’Italia venne sconfitta per 2-1 terminando così il girone con quattro punti in seconda posizione e perdendo la qualificazione per un solo punto di distacco a favore dei diretti rivali.
Una notte per evitare “l’apocalisse”, per utilizzare le parole del Presidente Carlo Tavecchio. Ventura e gli azzurri, uniti per sconfiggere la Svezia e per volare in Russia. Appuntamento alle ore 20:45, un vero e proprio “appuntamento con la storia” da non fallire.