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Il ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, toccando vari temi: “Dietro la vittoria dell’Europeo c’era un percorso preciso. Non abbiamo vinto solamente perché in quel mese è andato tutto bene. Negli ultimi tre anni e mezzo abbiamo fatto un miracolo, giocando alla grande“. Mancini ha poi ammesso: “Ho pensato di dimettermi. L’idea mi è passata per la mente già dopo Wembley, ma a poco più di anno ci sarebbe stato il Mondiale. Dopo la sconfitta di Palermo il pensiero è stato più forte, non mi sono trovato in una situazione facile. Tuttavia resto dell’idea che vinceremo un Mondiale: pensavo di riuscirci già in Qatar, ma evidentemente sarà quello dopo“.
“Gli errori si commettono sempre, nel bene e nel male. Forse potevo convocare Balotelli per la partita contro la Svizzera, in un momento complicato della stagione con tanti infortunati. Ero convinto che Jorginho segnasse i rigori; non avevo neppure preso in considerazione l’idea che potesse sbagliarli entrambi – ha proseguito Mancini, per poi soffermarsi sui singoli – A Scamacca consiglio di andare al Psg, un’esperienza all’estero aiuta a crescere. Immobile è l’attaccante che ha fatto più gol nelle ultime stagioni, non mi ha mai detto che lascerà la Nazionale. Zaniolo deve capire di essere fortunato. Non può sprecare occasioni né le sue qualità “.
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