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“Da qui a domani sera conta solo il risultato, bisogna andare a vincere questa partita. Dobbiamo imparare cosa significa avere addosso questa maglia”. Luciano Spalletti, CT della Nazionale italiana, in conferenza stampa non usa giri di parole per descrivere il match contro la Macedonia del Nord. Poi, sugli infortuni, ammette come “la voglia di esserci di questi ragazzi è totale e gli fa superare anche qualche problemino pur di aiutare la squadra. Siamo abituati a queste situazioni che capitano nel calcio. C’è anche una fatica psicologica che va ad intossicare i muscoli. Gli infortuni capitano”, prosegue. Infine, parlando di un eventuale rigore, Spalletti è convinto di averne “tre bravissimi, ma mi aspetterei Jorginho per la qualità e per la personalità di vederlo andare a prendere la palla. E sono sicuro che lui non si tirerà indietro. L’ho conosciuto solo in questi giorni, ma mi ha fatto impressione per come riesce a far muovere tutta la squadra facendomi vedere la volontà di stare in questo gruppo”, conclude.
E ancora: “Per me sarà bellissima qualsiasi atmosfera troverò, sarà bellissimo rivedere l’Olimpico pieno. Una roba che tocca solo a quelli fortunati come noi avere la possibilità di far vedere il nostro valore. Per me vedere la curva dell’Olimpico piena è come vedere l’arcobaleno, un tramonto o un quadro bellissimo, qualsiasi sarà il loro comportamento. Qui abbiamo prodotto un calcio che trascinava il pubblico, abbiamo fatto risultati importantissimi al di là dei titoli vinti. Il livello di calcio è un titolo di cui puoi goderne sempre. Anche dall’altra parte del mondo i bambini mi dicevano ‘Spalletti-Roma’. E quella è un’altra vittoria”.
Su Totti e la loro riappacificazione: “L’abbraccio con Totti? Lui è stato un capitolo entusiasmante della mia storia da allenatore. Con lui ho fatto uno dei giri più belli di questa giostra che è il calcio; gli ho visto fare giocate incredibili devo essergli riconoscente per quello che mi ha fatto vedere e per questo non ho mai smesso di abbracciarlo. Io me le ricordo bene le sue giocate, noi dipendiamo dalle qualità del calciatore e ho avuto tanti vantaggi ad allenare un calciatore come Totti”.
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