“Dobbiamo cercare di fare in modo che una partita di calcio comunque mantenga il suo grado indipendenza e autonomia. Mi auguro che una partita al di là delle polemiche che la accompagnano riesca ad essere comunque uno strumento di diplomazia, di riflessione”. Lo ha detto il ministro dello sport, Andrea Abodi, al Next Generation Fest di Firenze, parlando di Italia-Israele.
E sulla vicenda degli ultras e delle violenze negli stadi: “L’uso del sistema di biometria? Lo vorremmo migliorare e lo vorremmo rendere sempre più accessibile pensando ai più fragili, ai nostri figli e nipoti, che vogliono andare allo stadio in tutta tranquillità. Dobbiamo immaginarci un mondo migliore e dobbiamo impegnarci tutti, la biometria è una tecnologia applicata al riconoscimento facciale e è uno degli elementi su cui ci stiamo impegnando, ma ognuno può fare la sua parte. Possiamo migliorare le norme, possiamo comunicare meglio le norme, possiamo responsabilizzare di più i portatori di interessi diversi quindi federazioni, leghe, società sportive perchè queste norme vengano applicate. Possiamo responsabilizzare i club su quello che sono i regolamenti interni sul sistema calcistico, affinchè vengano promossi e utilizzati al meglio. Quello che vogliamo è un’attività da un lato sportiva ma comunque di intrattenimento collettivo, un momento di socialità nel quale non devono prendere il sopravvento le violenze, le prevaricazioni, la mancanza di rispetto. E’ possibile, altri paesi hanno preso delle strade molto precise e hanno ottenuto anche dei risultati e noi abbiamo il dovere di farlo”.