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“Ritiro? Grazie anche al club ho deciso che avevo ancora tanto da dare. Il Mondiale è lontano, l’età avanza certo, ma se la mia condizione sarà questa so che potrò dare ancora qualcosa”. Con queste parole Ciro Immobile è intervenuto in conferenza stampa in vista della sfida di Nations League tra Italia e Inghilterra. “Per la delusione dovuta alla mancata qualificazione al Mondiale le critiche erano molto forti – ha aggiunto -. Ma col passare delle settimane ho capito che non potevano essere gli altri a decidere del mio percorso, a decidere il ritiro al posto mio”.
Sui giovani: “Raspadori ha fatto già l’Europeo con noi e lo valuto già un mezzo veterano. Scamacca ha deciso di andare in Premier, una scelta difficile e bisogna dargli tempo. Devono segnare col club per poi avere fiducia anche in Nazionale”.
“Io leader? Si, e mi sento anche in dovere di dare qualcosa al gruppo, fuori e dentro al campo. Sta avvenendo questo cambio generazionale con tanti giovani e il calcio italiano ha bisogno di qualcosa in più, deve ripartire da noi – ha detto Immobile – Io ho fatto la gavetta e i giovani di oggi devono iniziare a fare quello, io sono partito dal Sorrento e ho fatto tutta la trafila. Oggi vista la pressione sui giovani si velocizza questo percorso e non gli si dà tempo di crescere. Dobbiamo dare ai giovani tempo e modo di potersi esprimere, probabilmente nel club è un po’ più semplice. Dobbiamo avere un po’ più di pazienza”.
Sulla Lazio: “Siamo in una buona posizione in classifica, abbiamo perso qualche punto ma stiamo facendo un buon percorso. Lo step successivo dovrà essere di mentalità, di crescita, stiamo segnando meno ma abbiamo più punti dello scorso anno e con la difesa messa a posto. Ora dobbiamo sistemare l’Europa League dopo l’ultimo passo falso”.
“La Nazionale nei momenti difficili è stata un punto di unione per tutti, durante l’Europeo abbiamo visto come l’Italia si è unita – dichiara l’attaccante della Lazio – Da lì dobbiamo ripartire, gli italiani devono avere quel ricordo nelle loro menti e avere fiducia in noi. Questo è un punto di partenza importante senza dimenticare le delusioni, che inevitabilmente rafforzano”.
Sulle mancate convocazioni di Zaniolo e Zaccagni: “Credo il mister abbia fatto delle scelte, non so se collegate a quanto successo a giugno. Zaccagni l’ho visto in ritiro e mi disse del problema fisico a giugno. C’era stata un po’ di polemica, ma è follia pensare che qualcuno voglia scappare da Coverciano. Ho visto gli occhi di Provedel quando è arrivata la convocazione e mi ha ricordato me quando arrivò la mia prima convocazione”.
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