Le dichiarazioni di Ciro Immobile, attaccante della Lazio e della Nazionale italiana, in vista del match dell’Italia contro la Grecia in programma questo sabato allo stadio Olimpico. Il bomber campano ha ricevuto domande sui più svariati argomenti, sia inerenti la maglia azzurra sia inerenti al campionato italiano:
SU BELOTTI – “Io e il Gallo abbiamo un bellissimo rapporto, e questo dualismo ci aiuta a migliorarci. In questo momento stiamo segnando entrambi, stiamo bene, e l’importante è che vinca l’Italia, poi chi gioca non ci interessa. Ci sono delle differenze tra di noi e questo da la possibilità al mister di scegliere a seconda della partita. A tutti e due piace tanto attaccare gli spazi, ma dobbiamo migliorare e far giocare meglio la squadra”.
SUL SEGNARE ALL’OLIMPICO – “So di essere in debito con la maglia azzurra, e voglio colmare questa mancanza da subito, dalla gara di sabato, e soprattutto all’Europeo”.
SUGLI ATTACCANTI EUROPEI – “Essere accostato a nomi come Lewandowski e Aguero per me è un onore, ed è anche il mio obbiettivo. A volte ho mancato le opportunità per fare l’ultimo salto decisivo”.
SUI RISULTATI CON LA NAZIONALE – “Lo voglio, perché mi è sempre mancato. Non andare al Mondiale l’anno dei 41 gol mi ha fatto male, e voglio riprendermi. Mi piacerebbe fare un record anche con la Nazionale”.
SULLA LAZIO – “Siamo partiti a rilento, ci manca continuità e l’ultimo passetto per stare sempre attaccati alle grandi. Si è alzata la competitività in questo campionato, non ci sono più squadre materasso. Bisogna fare meglio in campionato, visto che sono tre anni che lottiamo per la Champions senza mai raggiungerla“.
SULLA LITE CON INZAGHI – “Se ne parliamo ancora per me è importante, perché dimostra che è una cosa insolita per me. Non voglio trovare scuse, è una cosa che non si fa ed è sbagliata. Mi sentivo bene e volevo fare gol, ma non sbaglierà più. Ora mi metto d’accordo per litigare con il mister, perché da quel momento ho fatto 4 gol in una settimana“.
SUL MONDIALE NON RAGGIUNTO – “Per noi è stata una grandissima ferita, ci è veramente mancato qualcosa. Sono stato capocannoniere senza essere mai felice, anche quando vestivo l’azzurro volevo sempre strafare. Devo ringraziare Mancini perché mi ha sempre aspettato anche nei momenti di difficoltà. Il mio gol contro la Finlandia è stata una vera liberazione”.