Roberto Donadoni, ex ct della Nazionale, è stato ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 ed ha commentato il successo dell’Italia ai danni della Francia: “Dopo una figuraccia come agli Europei c’era voglia di riscatto e la risposta è stata ottima. Sono cambiate un po’ di cose, anche a livello mentale, e ora si riparte. Si è vista una bella reazione con chiarezza di idee“.
“Come ho provato sulla mia pelle, quando si arriva a fare competizioni a fine stagione come gli Europei, la condizione incide moltissimo. Evidentemente le energie fisiche erano al lumicino e mentalmente non c’è stata una reazione adeguata – ha proseguito – Ciò che mi ha sorpreso è stato l’esordio dei giovani, che hanno subito dato una risposta positiva. In Nazionale è fondamentale creare un certo tipo di ambiente, un’alchimia all’interno del gruppo. La partita contro Israele? Insidiosa, ma non così proibitiva: serve una risposta di continuità“.
Donadoni ha poi toccato altri temi, a partire dal caso Theo e Leao in casa Milan: “Ciò che si è visto non è stato edificante. Quando capitano questi episodi sono dei brutti segnali: bisogna saper condividere le cose e sapere che è un gruppo è composto da tanti individui, i quali non devono voler altro che il bene della squadra“.
Sui pochi italiani in Serie A, invece: “Deve cambiare la politica all’interno dei club: serve investire sui giovani e farli giocare. Le società con ottimi vivai non mancano, ad esempio l’Atalanta, ma ormai pure le Primavere hanno 7-8 stranieri in squadra“. Infine un pensiero per Totò Schillaci, ricoverato all’ospedale di Palermo: “Siamo tutti in apprensione. Spero che tutto si risolva per il meglio“.