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E’ iniziato nel modo peggiore ed è finito alla stessa maniera. Il 2022 dell’Italia, con la parentesi positiva della qualificazione alle Finals di Nations League, è un cerchio che si chiude e che può soltanto deprimere un intero paese: a marzo, a Palermo, la sconfitta con la Macedonia del Nord che ci ha privati per la seconda volta di fila della possibilità di giocare i Mondiali, quindi in Austria arriva un ko pesante per la mancata prestazione, soprattutto nel primo tempo, quando la coppa del mondo era iniziata poche ore prima. Una beffa atroce, un coltello che entra in una piaga azzurra e che ci fa soffrire.
Espiamo, e forse è giusto così. Cosa c’è di peggio di giocare un’amichevole mentre gli altri giocano il Mondiale d’inverno? Semplice, giocarla e perderla. I ragazzi di Mancini ci riescono contro gli austriaci di Rangnick, che approcciano alla grande – dimostrando di aver accettato decisamente meglio di essere fuori dalla rassegna iridata di Doha – e segnano subito con Schlager. Il 2-0 arriva con una grande punizione di Alaba, ma con un altrettanto grande errore di Donnarumma. Di fatto la partita si chiude, perché gli azzurri non vorrebbero essere certo a Vienna, e dover rimontare due gol con il morale sotto terra per la mancata partecipazione a Qatar 2022 non aiuta.
Non aiuta nemmeno il suicidio tattico di Mancini, che sceglie ancora una volta di vestire con il 3-4-3 la Nazionale. Purtroppo è un modulo che non va, perché in mezzo al campo in due si fa fatica e l’Austria ci mangia in testa ripartendo di continuo e sfiorando più volte il tris. Sugli esterni ci sono due terzini, seppur in gran forma, e questo è di per sé un limite, le tante assenze completano l’opera. Chiudiamo male e nel 2023 si fa sul serio, perché ci giochiamo le qualificazioni agli Europei in cui siamo campioni in carica. E bisognerà ritrovare la compattezza, il gioco, il morale.
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