“Un rigore? Per personalità e qualità mi aspetterei che fosse Jorginho a prendere la palla per il suo valore. Sono sicuro che non si tirerà indietro”. Lo disse nel novembre 2023 il Ct azzurro Luciano Spalletti, parlando dell’eventualità di un penalty contro la Macedonia del Nord. Sono passati sette mesi e la Nazionale azzurra si prepara a vivere le emozioni di Euro 2024. Sulla carta Jorginho – che sbagliò due rigori pesantissimi nelle qualificazioni mondiali contro la Svizzera nel 2021 – rimane il giocatore designato per andare dagli undici metri. Ma un Europeo azzera tutto: gerarchie, status da titolari e memorie del passato. Conta chi è più in forma e soprattutto, dagli undici metri, conta la sensazione del giocatore in campo. All’Italia d’altronde non mancano i rigoristi. Oltre a Jorginho (che ne ha sbagliati otto in carriera), c’è Gianluca Scamacca che in carriera ha calciato solo tre rigori in Serie A, tutti a segno. Il secondo nella gerarchia dovrebbe però essere Lorenzo Pellegrini, uno dei rigoristi della Roma con 13 gol e 5 errori in carriera tra giallorossi, Sassuolo e nazionali giovanili. Buoni numeri per il laziale Mattia Zaccagni, autore di quattro gol su quattro dagli undici metri. Più indietro Mateo Retegui, Federico Dimarco, Federico Chiesa, Nicolò Barella e Giacomo Raspadori. Una cosa è certa: la personalità dal dischetto non manca ad una nazionale che ha vinto un Europeo ai rigori a Wembley.
Italia, chi tira i rigori agli Europei? Il dilemma Jorginho e i possibili rigoristi
Jorginho - Roberto Ramaccia / IPA