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Il “day after” il playoff che ha sancito la nostra esclusione dai Mondiali di calcio in Russia è veramente terribile. E’ scattata la “caccia al colpevole”, tra commissario tecnico, federazione e l’intero sistema italiano partendo dalle basi fino al tanto conclamato settore giovanile. Eppure le premesse erano ben altre o abbiamo semplicemente sbagliato a dar sentenze troppo affrettate? Il 2017 italiano, ancor prima della clamorosa esclusione della Nazionale maggiore da Russia 2018, è stato “arricchito” anche dai risultati delle selezioni U21 e U20 per la quale abbiamo apprezzato ed esaltato alcuni nostri talenti.
EUROPEO U21, FUORI ALLE SEMIFINALI – Nel mese di giugno la squadra di Luigi Di Biagio è partita in Polonia per disputare il campionato europeo. Grandi proclami e fuochi d’artificio al momento delle convocazioni per una Nazionale “azzurrina” definita come la più forte di sempre, probabilmente, dimenticandoci dei grandi campioni avuti in passato. Una selezione guidata dalle punte di diamante Federico Bernardeschi, Mattia Caldara, Federico Chiesa fino ad arrivare a Gianluigi Donnarumma. Per fare un breve riepilogo, ecco la lista completa dei convocati in under 21.
Elenco dei 23 convocati da Luigi Di Biagio per l’Europeo U21
Portieri: Alessio Cragno, Gianluigi Donnarumma, Simone Scuffet.
Difensori: Antonio Barreca, Davide Biraschi, Davide Calabria, Mattia Caldara, Andrea Conti, Alex Ferrari, Nicola Murru, Daniele Rugani.
Centrocampisti: Marco Benassi, Danilo Cataldi, Roberto Gagliardini, Alberto Grassi, Manuel Locatelli, Lorenzo Pellegrini.
Attaccanti: Domenico Berardi, Federico Bernardeschi, Alberto Cerri, Federico Chiesa, Luca Garritano, Andrea Petagna.
Quanti di questi giocatori son stati convocati con la Nazionale maggiore per affrontare il decisivo playoff contro la Svezia? Nella lista stilata da Giampiero Ventura, abbiamo potuto apprezzare solamente i nomi di Gianluigi Donnarumma, Roberto Gagliardini e Federico Bernardeschi, per altro mai titolari. Il primo, per ovvie ragioni avendo Gianluigi Buffon davanti a sé, il secondo non ha mai toccato il campo mentre il terzo è stato lanciato nella mischia nei minuti finali della partita di San Siro senza trarre buon esito. Probabilmente anche Andrea Conti sarebbe stato inserito nell’elenco se non fosse stato ai box per infortunio ma certo è che sfornare solamente quattro talenti dalla “Nazionale U21 più forte di sempre” non è di certo un risultato egregio. Ci siamo sbagliati sulle valutazioni troppo affrettate? Con tutta probabilità, scandalizzandoci per esser stati eliminati in semifinale da una Spagna straripante capace di sconfiggerci per 3-1 con tripletta di Saul Ninguez.
MONDIALE U20, STORICO TERZO POSTO – In Corea del Sud, poco meno di un mese prima della spedizione europea di Gigi Di Biagio, è andato in scena il Mondiale U20 passato “sotto voce”. La maggiore attenzione per questa competizione era rivolta all’utilizzo del VAR, la tecnologia che cambia il mondo del calcio, rispetto ai possibili risultati della nostra Nazionale. L’U20, storicamente, non ha mai brillato perché i nostri giovani spesso son stati catapultati direttamente negli azzurrini dell’U21 limitandone notevolmente il tasso tecnico. Il commissario tecnico Alberico Evani è riuscito a scrivere un piccolo pezzo di storia raggiungendo il terzo posto nella competizione mondiale superando i vecchi traguardi più alti di questa selezione. Chi sono stati i protagonisti di questa spedizione? Ecco la lista dei convocati.
Elenco dei 21 convocati da Alberico Evani per il Mondiale U20
Portieri: Samuele Perisan, Andrea Zaccagno, Alessandro Plizzari.
Difensori: Mauro Coppolaro, Federico Dimarco, Riccardo Marchizza, Giuseppe Pezzella, Giuseppe Scalera, Leonardo Sernicola, Filippo Romagna.
Centrocampisti: Nicolò Barella, Alfredo Bifulco, Paolo Ghiglione, Rolando Mandragora, Simone Minelli, Matteo Pessina, Mattia Vitale.
Attaccanti: Giuseppe Antonio Panico, Riccardo Orsolini, Andrea Favilli, Luca Vido.
Tanti giovani, tante belle speranze. Alcuni di questi giocatori si devono ancora affacciare ai grandi palcoscenici mentre per altri si sogna un futuro prossimo davvero brillante. Da Riccardo Orsolini (capocannoniere della competizione con 5 reti) a Nicolò Barella passando per Rolando Mandragora e Filippo Romagna: tante note positive. Questa selezione è riuscita a chiudere il girone al secondo posto con una vittoria, un pareggio ed una sconfitta per poi affrontare e sconfiggere la Francia agli ottavi di finale (2-1) e lo Zambia ai quarti (3-2 dopo i tempi supplementari). Infine, la sconfitta in semifinale, per 3-1, contro l’Inghilterra ha macchiato la marcia trionfale terminata con la finalina 3°/4° posto contro l’Uruguay vinta ai rigori. Un risultato che ha dato grandi soddisfazioni e che probabilmente ci ha illuso del bel fiorire dei nostri talenti della classe 1990-2000.
NAZIONALE MAGGIORE DA RICOSTRUIRE – Dimentichiamoci i mille proclami e pensiamo al presente dove troviamo una Nazionale obbligata al ricambio generazionale. La maglia azzurra perderà gli ultimi tre campioni del Mondo, Gianluigi Buffon, Daniele De Rossi e Andrea Barzagli, giocatori di sicuro affidamento ed abituati all’intensità ed alle responsabilità dei grandi impegni. E’ un addio tra lacrime, definito dagli stessi protagonisti tristemente, perché tutti quanti avrebbero voluto svestirsi d’azzurro davanti ad un trionfo o ad un risultato che rende fieri del proprio lavoro, sudore ed impegno. Dopo sessant’anni siamo punto e a capo, eliminati nuovamente con un curriculum che a livello mondiale, dopo il 2006, è stato disastroso contando le eliminazioni al primo turno in Sud Africa (2010) e Brasile (2014).
IL RICAMBIO GENERAZIONALE, SPAZIO A CHI? E’ il momento del ricambio, è il momento di tirare fuori la classe giovane della nostra Nazionale: ma quali saranno i degni sostituti? Buffon, nell’intervista del post-partita, ha indicato “Gigione” Donnarumma e Mattia Perin, definendoli “fratellini” ed assicurandoci che l’Italia sarà in buone mani per tanto tempo. Barzagli saluta l’azzurro ed al suo posto si attendono i salti di qualità dei vari Alessio Romagnoli, Daniele Rugani e Mattia Caldara fra i tanti, tenendo conto anche del possibile ritiro di Giorgio Chiellini. A centrocampo, probabilmente, dovremo lavorarci maggiormente perché le alternative al ruolo di De Rossi sono veramente limitate. Jorginho, per la prima volta titolare contro la Svezia, non ha di certo sfigurato ma dai giovani ci si aspetta molto di più e le varie promesse come Roberto Gagliardini e Manuel Locatelli dovranno esser rispettate. In attacco? Il ricambio generazionale è stato fatto tanto tempo fa: non abbiamo più attaccanti come Francesco Totti, Alex Del Piero e Filippo Inzaghi ma proseguiamo nella continua ricerca di quel bomber che possa innalzare il tasso tecnico della squadra. Siamo passati da Antonio Cassano-Mario Balotelli a Graziano Pelle-Eder per poi ripiegare su Andrea Belotti e Ciro Immobile. Il nuovo duo nel campionato italiano segna tanto ma in Nazionale non è mai riuscito a trovare la dimensione ideale sprofondando talvolta nella mediocrità e nella pochezza della nostra produzione offensiva mai esaltante. Ed i fantasisti? Se Lorenzo Insigne doveva esser il nostro nuovo numero 10, non può certo stare a scaldare la panchina nella partita più importante della sua giovane carriera. Eppure il motivo lo si trova nel modulo, perché “non esalta le caratteristiche” senza tener conto che i fuoriclasse, nel momento del bisogno, escono fuori dai tatticismi per piazzare la giocata di classe. Da Insigne a… Federico Bernardeschi passato dalla Fiorentina alla Juventus per 40 milioni sedendosi in panchina con la ‘Vecchia Signora’ ed anche con la nostra Nazionale.
Talenti tanto proclamati che dovranno sbocciare nel prossimo futuro incanalandoci immediatamente verso Euro 2020 con tre anni di tempo per stravolgere e riformare tutto, partendo ovviamente anche dalla scelta nel nuovo commissario tecnico. Buona fortuna, Italia.