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“È sempre bello tornare in Italia, in particolare a Palermo. Ho insistito tanto, al sud ci sono tanti talenti ma forse mancano opportunità e strutture. Confido nel calore e nella passione per il calcio dei palermitani”. Il ct dell’Italia Milena Bertolini esordisce così in conferenza stampa a Palermo alla vigilia del match contro la Bosnia, valido per la quarta giornata dei gironi di qualificazione agli Europei 2021. L’allenatrice emiliana presenta così lo scontro in programma alle ore 17.30 di martedì 8 ottobre: “La partita con la Bosnia e importante, troviamo una squadra molto fisica e aggressiva. A livello internazionale tutte le squadre sono cresciute, è importante vincere perché passa solo la prima e le migliori seconde. La Bosnia ha fatto tanti gol ed è una nostra diretta avversaria per il primo e secondo posto. Deciderò il giorno stesso della partita la formazione, è chiaro che domani qualche cambio rispetto a Malta ci sarà per gestire le forze”.
Dopo il Mondiale l’attenzione per il calcio femminile è sempre più cresciuta, ma la strada è ancora lunga e quanto fatto non va disperso: “Il Mondiale dà grande attenzione mediatica, vale per tutti gli sport questo discorso. Quello che hanno fatto le ragazze ha lasciato un patrimonio importante, sta a noi e alla federazione non disperderlo. Il nostro campionato sta diventando più competitivo. Mi dispiace solo che si sia ridotto il numero delle allenatrici donna rispetto alla scorsa stagione”.
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Presente in conferenza stampa della vigilia anche il capitano Sara Gama: “Ci aspettiamo una bella accoglienza e sono sicura che ci sarà . Molta gente si è affezionata a noi con i Mondiali, in tanti verranno a supportarci in questa prima tappa italiana del percorso”. Il gruppo azzurro è ancora più determinato di prima, il difensore della Juventus non ha dubbi: “Non abbiano psrso spensieratezza, ai Mondiali siamo andati per divertirci ma anche consapevoli di cosa significava per il movimento. È iniziato oda un nuovo percorso ed è una storia a sè, gli avversari poi si atrezzano perché ora sanno cosa sappiamo fare. Rimbocchiamoci le maniche e fatichiamo, siamo all’inizio e la montagna è ancora tutta da scalare”.
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