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Dimenticate l’epica sfida del Sarrià nel 1982 o la cocente delusione del San Paolo nel 1990 con l’arbitro Vautrot in campo. Nel 2018 Italia-Argentina è una semplice tappa per la preparazione di una Albiceleste che non vuole tradire le aspettative al Mondiale di Russia 2018. Le due Nazionali scenderanno in campo alle 20:45 di venerdì 23 marzo e sul rettangolo verde dell’Etihad Stadium la cicatrice del match con la Svezia tornerà a fare male ad un’Italia costretta a vestire l’umiliante ruolo di sparring partner. Non è bastato un oceano di distanza per spezzare i legami tra il calcio argentino e italiano: storie di oriundi, fuoriclasse e campioni, spesso con doppia nazionalità. Come Enrique Guaita, attaccante argentino della Roma che nel 1934 mise la firma sul Mondiale vinto dall’Italia con uno storico gol in semifinale contro l’Austria. Poi nel 1935 fuggì dall’Italia per timore di essere arruolato in guerra e cadde in miseria in patria. Destino diverso per Omar Sivori, tra i capri espiatori, insieme agli altri oriundi, della delusione Mondiale del 1962. Nel 2006 poi il turno di Mauro German Camoranesi, campione del mondo con la selezione di Lippi e oriundo con più presenze in maglia azzurra.
Ma in terra inglese tra Italia e Argentina non mancano le note d’orgoglio per i colori azzurri. Una sfida nella sfida quella tra Ciro Immobile e Lionel Messi, entrambi in corsa per la Scarpa d’Oro (LA CLASSIFICA) e a caccia di Mohamed Salah, primo nella speciale classifica dei bomber d’Europa. Leo Messi scalda i motori in vista del doppio confronto con la Roma e vuole far male agli azzurri. Buffon o Donnarumma per impedirglielo? Toccherà al portiere bianconero difendere i pali e sembra esclusa una staffetta con il giovanissimo rossonero. E mentre l’Italia si chiede chi schierare tra i pali, l’Argentina ripropone in porta quel Sergio Romero che in Serie A giocava (a stento) nella Sampdoria. Ma aldilà dell’estremo difensore, dalla difesa in su la qualità a disposizione del Ct Sampaoli è di un livello importante e con molte conoscenze del nostro calcio: Paredes, Fazio, Biglia, Banega, Higuain e Perotti. Avrà un futuro in Serie A anche Lautaro Martinez, ormai in orbita Inter mentre tra gli esclusi di lusso ci sono Paulo Dybala e Mauro Icardi.
Quattordici i precedenti tra l’Italia e l’Argentina con un bilancio che sorride agli azzurri (sei vittorie contro le tre avversarie e cinque pareggi). Eppure per scovare l’ultimo successo azzurro bisogna risalire al 10 giugno 1987 quando i gol di De Napoli, Vialli e Garrè (autogol) permisero alla Nazionale guidata da Vicini di imporsi su Maradona e compagni. Poi due vittorie dell’Argentina: nel 2001 e nel 2013, entrambe con un 2-1 finale per l’Albiceleste. Venerdì l’Italia cercherà di conquistare un risultato positivo anche in termini di Ranking in vista del fixing del 12 aprile. La Nazionale di Di Biagio si trova in quattordicesima posizione e con una vittoria all’Etihad Stadium si aprirebbero scenari interessanti con un sorpasso più che probabile ai danni della Colombia. Tra passato, tradizione e una punta di malinconia per un livello da riconquistare, l’Italia è pronta per una sfida che deve segnare un nuovo inizio. Per far sì che la maschera di sparring partner non vesta più i colori azzurri.