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Il difensore dell’Inter e della Nazionale Italiana, Francesco Acerbi, in vista delle sfide di Nations League contro Inghilterra ed Ungheria, ha parlato in conferenza stampa: “Sono partite difficili ma noi siamo la Nazionale e dobbiamo sempre dimostrare il nostro valore contro chiunque. Spero e penso che ci saranno applausi venerdì dallo stadio San Siro. Questa squadra ha bisogno di applausi perché abbiamo vinto all’Europeo, è vero che non essere andati al Mondiale è un piccola tragedia e che con il senno di poi potevamo fare di più per andarci, ma è una Nazionale che va sostenuta perché abbiamo dato qualcosa di importante al Paese”.
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“La Nazionale ci deve responsabilizzare tutti, – ha aggiunto il centrale – abbiamo vinto l’Europeo ma l’anno successivo siamo andati fuori dal Mondiale. Potevamo fare di meglio quindi è normale che adesso bisogna rimboccarsi le maniche e dare qualcosa in più tutti. Qui ci sono tanti giovani che magari non giocano tantissimo pur essendo bravissimi calciatori. Devono crescere in fretta, hanno tutti voglia di dimostrare e di imparare e noi, un po’ più anziani, siamo qui per aiutarli e responsabilizzarli. Dobbiamo essere un gruppo vincente come è stato da quando è arrivato Mancini, tutti uniti per la rivalsa”.
Acerbi ha provato a capire quale potrebbe essere il problema di questa Nazionale: “Manca un leader, ma ce ne sono altri nello spogliatoio. L’assenza di Chiellini è importante, lo sapevamo già , dobbiamo andare avanti. I giocatori italiani non crescono perché non giocano. Non giocando c’è meno scelta, poi ci sono tanti stranieri e ai giovani si dà meno possibilità di sbagliare. Questo è un problema perchè più i giovani non giocano, più scendono di categoria e più fanno fatica a mettersi in mostra”.
Il difensore ha raccontato anche dei retroscena sul suo trasferimento all’Inter: “Il passaggio è stato abbastanza difficile con grandi problemi che sono stati risolti, ora sono molto contento di essere all’Inter. Ho trovato un gruppo fantastico, ora ci sono delle difficoltà ma con le persone, i giocatori, lo staff e i dirigenti che ci sono, si risolverà tutto. Speriamo dopo la sosta di rimetterci in moto. Anche per Inzaghi questo passaggio è stato un salto di qualità . La passata stagione ha fatto molto bene, questo forse è il momento di difficoltà più grande da quando è arrivato ed è normale che sia maggiormente sotto pressione ma io l’ho trovato uguale: bravissimo come allenatore e come uomo”.
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