Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, intervenuto all’evento ‘Luca Vita – L’abbraccio di Gianluca Vialli’ a Fuoricinema a Milano, ha ricordato il campione scomparso lo scorso 6 gennaio: “Io ho toccato il massimo livello della vita in termini di dirigenza sportiva convincendo Gianluca Vialli a diventare capo delegazione della Nazionale anche grazie a quei valori che ha lasciato a me e a tanti italiani in eredità. Guai a dimenticare che in quella famosa notte di Wembley e in quegli Europei c’è tanto di Luca. Abbiamo un obbligo, custodire tutto quello che Luca ha fatto con noi in questi 3 anni. Abbiamo il dovere di coltivare e far germogliare i semi che ha lasciato”.
Gravina ha poi rivelato i suoi sforzi per convincere Vialli ad accettare il ruolo in Nazionale: “Porto a casa questa rinuncia, ma a settembre viene comunicata l’impossibilità di questo fondo ad acquisire la Samp. Allora sono tornato alla carica e l’ho corteggiato come non ho mai fatto con nessuno. Il suo sì ha superato qualunque forma di limite che aveva avuto in termini di scadenze e disponibilità della scienza“.