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Gosens sulla sua esclusione dai convocati ad Euro 2024: “Crollato il mondo addosso, lo psicologo mi ha aiutato”

Robin Gosens Germania
Robin Gosens - Foto LiveMedia/Joris Verwijst/DPPI

Robin Gosens, esterno dell’Union Berlino, dopo la mancata convocazione con la sua Germania per Euro 2024, parla in maniera sincera della sua delusione in un documentario trasmesso dalla televisione tedesca ZDF: “Ho visto infrangersi il sogno di una vita e non sapevo come affrontare la cosa. Non sapevo come uscire da quella situazione, dopo una stagione deludente. Non è stato facile vedere che non sarei stato parte dell’Europeo dopo che la mia famiglia si è trasferita con me dall’Italia in Germania proprio nell’ottica della mia partecipazione a questo evento. Ho dedicato tutto a questo sport e ho lavorato duramente ogni giorno solo per far parte dell’Europeo”, spiega l’ex Inter e Atalanta.

Gosens nella vita, oltre alla carriera da calciatore, ha concluso gli studi di psicologia, confidando che gli piacerebbe aprire anche un proprio studio una volta ritirato. L’esterno tedesco, nel documentario ZDF, spiega dunque come ha gestito a livello mentale quel momento complicato, che tutt’ora sta attraversando: “Qui non si tratta solo di non esserci, accettarlo ed andare avanti, perché mi è proprio crollato il mondo addosso. Per questo ho imparato che parlare con uno psicologo come sfogo aiuta molto. Non può essere che la psicologia continui ad avere uno status così basso nel calcio professionistico, ma nemmeno che continui ad avere uno status così basso nella società in generale”.

“Questo mi disturba e mi rende molto triste. Soprattutto quando sento o leggo commenti in cui la depressione viene semplicemente ignorata: “Ragazzo, stai guadagnando milioni, come puoi essere depresso?”. Questo genere di commento mi fa venire voglia di vomitare. Solo perché guadagniamo soldi non significa che possiamo comprare la nostra salute con quei soldi. So di essere in una posizione incredibilmente privilegiata e probabilmente di guadagnare troppi soldi. Ma questo non mi rende meno umano”, conclude il giocatore dell’Union Berlino.

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