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Doveva essere la partita più difficile del girone dell’Italia e infatti lo è stata. La Nazionale azzurra vince a Tampere per 2-1 contro la Finlandia e trova la sesta vittoria su sei partite nel girone J del percorso di qualificazione agli Europei del 2020. Gli uomini di Roberto Mancini scendono in campo col solito obiettivo di dominare l’avversario anche in trasferta, ci riesce per larghi tratti ma subisce troppo nei pochi errori in disimpegno soprattutto di Jorginho e Sensi. E per i due centrocampisti rispettivamente di Chelsea e Inter è stata una prestazione a due facce: male nel primo tempo e in crescita nella ripresa per l’ex Napoli, benissimo nei primi 45′ e sotto tono nella seconda frazione di gioco per il nerazzurro. Tra esperimenti tattici riusciti (Izzo strepitoso come terzino) e bocciati (Pellegrini non è un esterno), la nota positiva dei novanta minuti riguarda Ciro Immobile, al ritorno in gol in azzurro dopo circa un anno e mezzo di astinenza. L’attaccante della Lazio ha fatto quel che gli chiede Mancini senza snaturare le proprie caratteristiche. Il risultato? Una prestazione di sostanza, al servizio della squadra e condita con quel colpo di testa che Mancini (e Inzaghi…) spera di rivedere tante volte nel corso di questa stagione e delle prossime. “Si sono dette tante cose non vere, in primis sul mio rapporto con Mancini”, ha spiegato Immobile togliendosi qualche sassolino dalla scarpa sui gossip di un rapporto mai sbocciato col Ct azzurro. Immobile smentisce tutto ed è pronto a giocarsi le sue chance nel duello ormai personale con Belotti per un posto da centravanti.
Oltre al numero 9, l’altro interrogativo riguardava il centro della difesa. Con Chiellini infortunato, Mancini ha scelto Acerbi, inizialmente addirittura escluso dalla lista dei convocati in favore del collega da derby di Roma Gianluca Mancini. E invece il difensore della Lazio è riuscito a spuntarla sul giallorosso e su Alessio Romagnoli, tenuto in panchina dopo una prova non esaltante ma comunque sulla sufficienza contro l’Armenia. L’ex Sassuolo ha risposto nel migliore dei modi dopo una partenza timida e condizionata da qualche errore e ha guidato la difesa con personalità . Esattamente quello che chiede Mancini per il dopo Chiellini.
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