Il commissario tecnico dell’Italia, Luciano Spalletti, è andato in conferenza stampa alla vigilia della sfida amichevole contro la Bosnia ed Erzegovina, ultimo test ufficiale degli azzurri prima di Euro 2024: “Non ci sarà mai una posizione di tranquillità perché siamo l’Italia, per cui dobbiamo aspirare a tantissimo. Poi dopo essersi preso carico con l’affetto e la passione dei nostri sportivi, bisogna andare a giocare e le partite ti mettono di fronte a delle difficoltà . Bisogna dimostrarsi capaci di saper reagire a delle possibilità . Il futuro ci viene concesso d’ufficio, poi dipende come lo vivi. Sappiamo da dove veniamo. Sicuramente la migliore cosa non è dire a questi ragazzi che l’unica cosa possibile è vincere l’Europeo, quando sono arrivato c’era una ferita aperta ancora importante. Agli Europei ci stiamo andando, poi vediamo di crescere in questo percorso ma siamo partiti da una non qualificazione al Mondiale. Abbiamo vinto nel 2021, ma siamo partiti da una non qualificazione al Mondiale. Non vogliamo essere gli hacker di noi stessi, stiamo lavorando in maniera seria. Non sono stato io a sceglierli, sono loro a meritarsi questa maglia, io ho solo scelto i migliori”, dice il ct in merito alla possibilità di vedere l’Italia sul podio agli Europei.
Dopodiché l’ex allenatore del Napoli ha parlato di Barella e Meret e dei loro problemi fisici: “Per Barella c’è ottimismo fin dal primo momento perché è sempre stato tutto sotto controllo. Quando c’è un affaticamento bisogna aspettare un giorno o due, ma oggi è diventato tutto più chiaro. Non può essere preso in considerazione per la sfida di Empoli, ma per l’Albania sì, siamo fiducioso. Meret? Lo stesso discorso”.
Successivamente parla delle sue scelte per la partita con la Bosnia: “Mi aspetto di vedere che si mettono in pratica le analisi fatte dopo la gara contro la Turchia. Con i ragazzi c’è stato tempo di provare delle cose e mi aspetto di vedere che hanno capito delle cose e si faccia meglio. Davanti gioca Scamacca. Nella posizione di esterno alto a destra può giocare Cambiaso, Chiesa o Pellegrini, quindi abbiamo delle possibilità per quella zona di campo. Fagioli? Mi è piaciuta la sua interpretazione e domani giocherà insieme a Jorginho. Bisogna esser bravi tecnicamente se vogliamo portare tutta questa gente dentro il campo. Ci vuole qualità e intelligenza tattica per fare questo lavoro, ci vuole un po’ di roba in più rispetto a ciò che fin qui abbiamo fatto vedere. Dobbiamo stare più nel settore centrale. Dobbiamo provare a comandare la partita, bisogna saper gestire la palla e sapere in che zona di campo dobbiamo gestirla. Noi abbiamo un po’ tutto con questi 26 giocatori”
Sugli avversari della sfida al Castellani invece: “Una squadra che fa delle ripartenze la sua prima qualità , mantengono il blocco squadra basso e ti danno la sensazione di poter gestire la partita. Se non sei equilibrato sulle ripartenze puoi soffrire, se sbagli troppi passaggi può rivenire fuori la gara contro la Turchia. Bisogna riuscire ad avere la qualità per ritagliarsi i mezzi spazi che creano difficoltà nelle marcature”.
Infine chiude parlando del suo ritorno all’impianto di Empoli, stavolta nelle vesti di ct della Nazionale Italiana: “Questo è un azzurro ancora più acceso, splendente. E’ difficile rispondere: quando sono partito avevo sicuramente delle ambizioni, lavoravo per guidare una squadra di Serie A, ma in quel momento lì era impossibile immaginare questo momento qui. Però come detto prima il futuro lo abbiamo tutti davanti e poi dipende dalle azioni che fai. Dall’umiltà , dalla convinzione: sono due cose confinanti. Essere presuntuoso no, ma sopravvalutare gli avversari è ancora peggio così come non avere autostima delle proprie possibilità . Non me lo sarei immaginato: sarà un momento bellissimo”.